Con sommo dispetto del governo Meloni e dei gruppi parlamentari che lo supportano, il 27 febbraio i magistrati hanno partecipato allo sciopero da loro indetto a sostegno della Costituzione, incontrando a Roma la cittadinanza in p.za Cavour e organizzando, sempre a Roma, al cinema Adriano un'assemblea pubblica per spiegarne le ragioni.
Questo il comunicato diffuso questa mattina dall'Associazione Nazionale Magistrati:
"Il 27 febbraio lo sciopero dei magistrati in tutta Italia: ci saranno iniziative ed eventi in tutti i distretti, aperti alla società civile. Per l’evento di Roma il raduno è previsto alle ore 10 in piazza Cavour. Sulla scalinata della Corte di cassazione un flash mob aprirà la manifestazione: i magistrati, in toga, indosseranno una coccarda tricolore e avranno in mano una copia della Costituzione.A seguire, a partire dalle ore 11 una sala del Cinema Adriano ospiterà l’assemblea pubblica a cui parteciperanno, oltre ai componenti della Ges Roma e della Ges Cassazione, magistrati e persone esterne della società civile.Apriranno l’assemblea il presidente dell’Anm Cesare Parodi, il segretario generale Rocco Maruotti e il vicepresidente Marcello De Chiara. Tra gli ospiti lo scrittore Gianrico Carofiglio, i magistrati Giuseppe Santalucia ed Enrico Scoditti, la professoressa Tania Groppi, l'avvocato Giuseppe Iannaccone.Durante la mattinata l’illustratore Lorenzo Terranera realizzerà delle tavole sui temi oggetto della manifestazione".
Così il neo presidente dell'ANM, Parodi, ha difeso le ragioni dello sciopero sulla radio di Confindustria:
"Non è uno sciopero contro qualcuno ma a difesa di una serie di principi della Costituzione in cui fermamente crediamo e che sono fondamentali per i cittadini. È tutto fuorché una difesa di casta. Noi non difendiamo nessun privilegio. Che ci possa essere in prospettiva una mutazione genetica del pubblico ministero, che il pm possa essere condizionato dai poteri forti è un rischio concreto. E questo sarebbe l'aspetto più negativo per i cittadini comuni. Temiamo la rivisitazione del ruolo del pm che oggi è una grande garanzia per tutti i cittadini, libero di verificare i fatti a 360 gradi. Rinunciare a questa garanzia sarebbe molto grave".
Considerazioni dalle opposizioni. La dichiarazione di Nicola Fratoianni: "Giorgia Meloni ha sempre detto di aver iniziato a fare politica per Paolo Borsellino. Chissà cosa avrebbe detto oggi Paolo Borsellino, di fronte ai suoi colleghi che sono arrivati allo sciopero pur di difendersi dall'arroganza di un governo, che tutela Delmastro e Santanchè e scarcera un criminale internazionale come Almasri.Chissà cosa avrebbe pensato di un governo che ha sabotato le capacità di indagine della magistratura sulla mafia limitando le intercettazioni, mentre fa spiare giornalisti scomodi, attivisti sociali e persino sacerdoti.Per questo esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà alla magistratura che oggi sciopera e manifesta per difendere la Costituzione e lo stato di diritto dall'offensiva della destra".