«... Io penso a un grande investimento sulla mobilità. Non è possibile e giusto che l’alta velocità si fermi a Salerno. Sulla traccia di quello che la ministra De Micheli ha iniziato a fare, ora che le risorse ci sono bisogna avere il coraggio di immaginare due grandi scelte. Da un lato l’alta velocità che arriva in Sicilia, fino a Catania e Palermo».La fermo. Il suo progetto prevede il Ponte?«Beh, i treni ad alta velocità dovranno pur attraversare lo Stretto. Ma andranno visti costi e benefici di tutte le soluzioni alternative».
Così, in una intervista rilasciata al Corriere domenica 31 maggio, il ministro dei Beni Culturali Franceschini, rilancia il progetto berlusconiano del ponte sullo Stretto di Messina.
Un'opera, per come è stata pensata e presentata, destinata ad essere fallimentare sul piano pratico, oltre che altamente pericolosa anche in relazione alle criticità dell'area in cui dovrebbe essere costruita. E naturalmente senza tener conto delle criticità di natura ambientale.
Al tempo, avrebbero potuto realizzare il progetto di un collegamento con la Sicilia con un tunnel sotterraneo, meno costoso e più pratico... ma non visibile e che i politici non avrebbero potuto indicare al popolo per attestarsene la paternità.
Quindi, l'affermazione di Franceschini, buttata là senza alcun tipo di precisazione e ulteriore spiegazione, fatta apposta per aprire una frattura e accaparrarsi un po' di consenso becero in favore di un'opera inutile, solo per avere la possibilità, in futuro, di metterci sopra il cappello in base alla convenienza del momento. Questo la dice lunga sul perché la sinistra in Italia non solo sia poco incisiva oggi, ma anche sul fatto che lo possa diventare in futuro.