Javier Milei, candidato de La Libertad Avanza, al ballottaggio che si è tenuto domenica ha ottenuto il 55% dei voti e il 10 dicembre entrerà in carica, come nuovo presidente dell'Argentina. Il suo rivale, il ministro dell'Economia Sergio Massa, candidato di una coalizione di centrosinistra, ha raccolto nelle urne il 44,2% di consensi.

L'anarco-liberista Milei, così si definisce lui stesso mentre altri lo chiamano "el loco" per i suoi comizi con la motosega (!!!) ed il sostegno a Trump, vuole risollevare le sorti del Paese, alle soglie di un nuovo collasso economico/finanziario, con la privatizzazione selvaggia, la "dollarizzazione", la liberalizzazione dell'uso e della vendita di armi, mettendo da parte le relazioni con la Cina (principale partner economico di Buenos Aires) e con  gli altri Paesi Brics... dopo aver etichettato il Papa argentino come "sporco uomo di sinistra" e il cambiamento climatico una "bufala socialista".

Con una parte della popolazione allo stremo, ben oltre la soglia di povertà, Milei vuole tagliare la spesa pubblica (da qui la motosega al centro dei suoi comizi) fino al 15% del prodotto interno lordo, mentre l'inflazione è al 143% (e secondo gli analisti arriverà al 185% entro fine anno), le riserve di valuta estera sono in profondo rosso, i risparmiatori stanno abbandonando il peso e il Paese è in recessione. Ad oggi, il 40% degli argentini vive in povertà. 

Anche Milei, come altri politici prima di lui, è un "prodotto" mediatico, visto che ha costruito la sua fortuna politica come conduttore radiofonico con invettive anti-casta.

L'ex portavoce di Giorgia Meloni, il parlamentare europeo Nicola Procaccini, si è subito affrettato ad esternare la sua esultanza per la vittoria di Milei con queste considerazioni:

"La vittoria di Javier Milei, cui vanno le mie congratulazioni e gli auguri di buon lavoro, è una bella notizia perché interrompe lo scivolamento a sinistra del continente latino-americano. Gli argentini si sono espressi chiaramente contro l’arruolamento della loro nazione nel club dei BRICS, dominato da Cina e Russia, su cui stava lavorando la sinistra peronista. Con Milei l’Argentina resta nel novero delle nazioni libere e democratiche [sic!!!, ndr].  Il presidente Milei, che ho avuto modo di conoscere due anni fa, è un economista brillante e preparato. Le sue capacità e le idee programmatiche possono consentire a questa nazione, che ha tanti legami con l’Italia, di liberarsi da una stagnazione economica causa anche di instabilità sociale. Il successo di Milei è arrivato nonostante i media della sinistra abbiano cercato in tutti i modi, secondo un copione già visto tante volte, di sminuire il suo programma e di ridurre la figura del neopresidente a una caricatura. Un risultato elettorale importante, frutto anche dell’alleanza strategica con la terza classificata nel primo turno elettorale, Patricia Bullrich, dimostrando che quando il centrodestra è unito vince". 

La situazione dell'Argentina è già adesso difficilissima. Con le ricette de "il pazzo" è assicurato che diverrà tragica, certamente per la percentuale di popolazione che è già in difficoltà adesso, un numero che nei prossimi mesi si allargherà.