La Juventus è stata letteralmente travolta allo Stadium di Torino, subendo un clamoroso 0-4 dall’Atalanta. Quella che doveva essere la partita della speranza, una possibile risalita nella lotta per lo Scudetto, si è trasformata in un incubo per i bianconeri, che ora si ritrovano a dover difendere il quarto posto. Un risultato che stravolge la stagione della Vecchia Signora, troncando qualsiasi ambizione e lasciando, come unico obiettivo rimasto, la salvezza di un quarto posto!

A guardare il passato glorioso della Juve, ai tempi degli Agnelli, Boniperti, Trapattoni, Lippi e Allegri, è difficile immaginare come una simile debacle possa essere accaduta. Negli anni d’oro, il club bianconero sarebbe stato, senza dubbio, in cima alla classifica, a lottare per il primato, non certo per un quarto posto che ora sembra essere l’ultima ancora di salvezza. Una partita come quella di ieri sarebbe stata non vinta, ma stravinta a costo di prendere a morsi il pallone.

Ma la Juventus di oggi non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella dei suoi anni migliori.

 La Dea ha imposto una vera e propria lezione di calcio ai bianconeri, una vittoria storica e meritata che fa volare la squadra di Gian Piero Gasperini verso nuove ambizioni. Non solo il 4-0 ha estromesso la Juventus dalla corsa al titolo, ma ha anche rilanciato l’Atalanta nella lotta per le posizioni alte della classifica. I bergamaschi hanno fatto sentire la loro superiorità, giocando con una forza fisica e tecnica devastante, senza mai lasciare respiro ai padroni di casa. Quattro marcatori diversi e altrettanti gol sfiorati sono la testimonianza della superiorità della squadra, che ha dominato in ogni zona del campo.

Gasperini ha dimostrato ancora una volta di saper far rendere al massimo il suo gruppo, riuscendo a piegare la Juve con le sue ripartenze letali e il pressing incessante. In tutto questo, la Juventus ha mostrato la sua pochezza, lasciandosi sopraffare in un modo che neppure i tifosi più critici avrebbero mai immaginato.

Ma se c’è una cosa che questa partita ci ha insegnato, è che la Juventus sta vivendo un presente che poco ha a che fare con la grandezza della sua stessa storia. La gestione tecnica di Thiago Motta e di tutta la dirigenza bianconera è ora sotto accusa. Un progetto di rilancio che stenta a decollare, con una squadra che continua a oscillare tra prestazioni di buon livello e clamorosi scivoloni. La debacle contro l’Atalanta è l’ennesima dimostrazione che il percorso di crescita bianconero è tutt’altro che convincente, e ora la panchina di Motta è più che mai traballante.

Le illusioni sulla rimonta sono svanite e il quarto posto, che sembrava una meta quasi certa, ora è a rischio. Con dieci partite da giocare, la Juventus dovrà lottare con le unghie e con i denti per mantenere almeno la posizione che le permetterebbe di partecipare alla prossima Champions League. Ma la strada è in salita, e i bianconeri sono ormai diventati una squadra che sembra incapace di fare quel salto di qualità che un club della loro storia e tradizione meriterebbe.

Per la Juventus, la corsa al quarto posto ora è l’unica via di salvezza. Lazio, Bologna e Roma sono le rivali principali, ma considerando la fragilità della squadra e il calendario che si fa sempre più difficile, ogni punto conquistato sarà fondamentale. I tifosi bianconeri devono ormai fare i conti con una realtà ben diversa da quella che avevano immaginato ad inizio stagione. Le illusioni sono crollate, la speranza di un miracolo si è dissolta in una sonora sconfitta casalinga. La Juventus ora deve rimboccarsi le maniche e lottare per mantenere almeno la qualificazione alla Champions, ma la sensazione è che la strada sia lunga e tortuosa.