Il Governo è in cerca di una maggioranza certa al Senato per continuare il proprio cammino, senza dover galleggiare tra i ricatti di questo o quel gruppo.
Intanto i ricatti di Renzi sono stati respinti al mittente. Dai partiti dell'ex maggioranza è arrivata una risposta chiara e (per ora) unanime a Italia Viva: con i renziani non vogliamo più governare.
Una mossa imprevista per Matteo Renzi che, per avere più visibilità e potere all'interno del Governo, adesso rischia non solo di restare all'opposizione, ma anche di andare alle urne senza neppure avere la prospettiva di allearsi con qualcuno che garantisca almeno uno straccio di seggio a lui stesso.
Sull'argomento, è stato chiaro nelle scorse ore anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, il 5 Stelle Riccardo Fraccaro, in una intervista al Corriere:
5 Stelle, dem, sinistra radicale, Conte... nessuno di loro vuole avere più a che fare con Italia Viva e allora i parlamentari del gruppo, che già vedono avvicinarsi lo spettro delle urne, iniziano a preoccuparsi ed ecco quello che arrivano a dire:
I deputati e i senatori di Italia Vivaosservano con preoccupazione lo stallo istituzionale di questi giorni, la difficile situazione sanitaria e i drammatici dati economici del nostro Paese.Ribadiscono con forza la necessità di una soluzione politica che abbia il respiro della legislatura e offra una visione dell’Italia per i prossimi anni.Confermano che si muoveranno tutti insieme in modo compatto e coerente in un confronto privo di veti e pregiudizi sui contenuti, da effettuarsi nelle sedi ufficiali.Ringraziano Teresa Bellanova, Elena Bonetti, Ivan Scalfarotto per la straordinaria dimostrazione di coraggio, libertà e spirito di squadra che hanno dato e stanno dando in questi giorni combattendo per le idee e gli ideali non solo di Italia Viva.
A leggere tale dichiarazione c'è da stropicciarsi gli occhi. Sono loro che hanno rovesciato il tavolo e adesso gettano la croce non si sa bene addosso a chi parlando della necessità di una soluzione politica.
A questo punto non sarebbe da stupirsi che Renzi, non potendo garantire un seggio ai suoi parlamentari, questi non inizino ad abbandonarlo in massa nei prossimi giorni, forse già nelle prossime ore. Difficile credere che non sappiano che la retorica renziana non può riempir loro le tasche mensilmente, come invece riesce a fare uno stipendio da onorevole o senatore.