Il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato un Ordine del Giorno che impegna il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Governo italiano affinché si renda promotore di un'azione politica e diplomatica alle Nazioni Unite, nell'Unione Europea e in ogni altra sede multilaterale e bilaterale per avviare iniziative concrete che diano esecuzione agli impegni assunti dal Governo Italiano con l'adozione della definizione operativa di antisemitismo dell'Ihra e alla nuova strategia Ue 2021-2030 per la prevenzione e la lotta contro tutte le forme di antisemitismo.Nello specifico, il Consiglio Regionale piemontese chiede di assicurare che l'espressione del voto italiano in tutte le sedi internazionali contrasti e censuri le nuove forme di antisemitismo volte, al di là di ogni legittima critica all'azione di governo, a delegittimare e demonizzare lo Stato di Israele ed anzi riconosca e tuteli il diritto di questo Stato ad esistere in sicurezza, ad autodeterminarsi, a difendersi e difendere la vita, l'incolumità e la libertà dei propri cittadini.Chiede inoltre che ne ribadisca e ne difenda il carattere di nazione libera e democratica e rifugga, ora e per sempre, dall'applicazione di doppi standard finalizzati a processare e condannare lo Stato di Israele a prescindere, per isolarlo a livello internazionale, ricordando che la delegittimazione dello Stato Ebraico alimenta l'antisemitismo in tutto il mondo, offende e pregiudica la civiltà e il mondo libero.Il Consiglio chiede inoltre al Governo di farsi portavoce di istanze finalizzate ad ottenere la completa destituzione e il disarmo di Hamas, di Hezbollah e di tutte le organizzazioni che si ispirano alla Jihad e al radicalismo islamico, condannando tutti i movimenti che in Italia e in Europa sostengono queste organizzazioni condividendone le ideologie come il Bds per boicottare lo Stato d'Israele.Si vuole poi assicurare che, sempre in ottemperanza alla nuova strategia Ue per la prevenzione e la lotta contro ogni forma di antisemitismo, fondi Ue non siano indebitamente assegnati ad attività che incitano all'odio e alla violenza nei confronti degli Ebrei e dello Stato di Israele. Infine, non per ultimo, chiede di riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele.

Questo è il paradossale ordine del giorno presentato da un leghista piemontese, il consigliere regionale Fabrizio Ricca, e approvato dagli estremisti di destra che supportano l'attuale governo della regione Piemonte. Le opposizioni, incredibilmente, hanno votato bene, votando contro.

Non soddisfatto di aver elencato un tal numero di castronerie in sì poco testo, il consigliere Ricca ha voluto pure esagerare, dichiarando:

"Questo Ordine del Giorno è un gesto importantissimo che ribadisce ancora una volta che in Piemonte l’antisemitismo non ha cittadinanza. Lo abbiamo detto come assessorato alle Politiche Giovanili istituendo un percorso di formazione per i ragazzi, intitolato ‘Ogni giorno è il Giorno della Memoria’. Troppo spesso il nuovo antisemitismo si nasconde dietro il velo di un antisionismo pregiudiziale e di facciata, l’Ordine del Giorno votato dal Piemonte sgombera il campo dalle ambiguità e sancisce parole ferme e destinate a lasciare traccia".

Vediamo l'elenco delle castronerie elencate dal confusissimo consigliere leghista e votate dalla confusissima maggioranza della destra estremista.

Il termine semitico fu usato per la prima volta nel 1781 da Schlözer per designare le lingue parlate dalle popolazioni che un passo biblico (Genesi 10, 21-31) fa discendere da Sem, figlio di Noè. Dalle lingue passò in seguito a indicare anche i gruppi umani che le parlano, assumendo un valore etnologico e antropologico, che ha però scarsa consistenza. Ma chi sono pertanto i semiti? Tutti coloro che appartengono al gruppo linguistico che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l'altopiano iranico a est, l'Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo a ovest; in epoca storica, in seguito a migrazioni, le lingue semitiche (siriaco, aramaico, arabo, ebraico e fenicio) si sono diffuse nella regione etiopica e in Africa settentrionale.

Quindi, anche i palestinesi sono da considerarsi semiti. In quel caso, però, esprimere odio e disprezzo nei loro confronti, negarne i diritti, non è antisemitismo. Perché? Il confuso leghista Ricca non lo spiega. Non solo.

Citando la definizione operativa di antisemitismo dell'Ihra, Ricca ci informa che le critiche verso Israele simili a quelle rivolte a qualsiasi altro Paese non possono essere considerate antisemite, ma magicamente lo diventano nel momento in cui si denuncia che Israele è uno Stato che pratica l'apartheid, riferendosi a quanto pubblicato nei rapporti di almeno tre diverse organizzazioni internazionali.

Quindi, se uno dice che in Israele le strade non sono perfettamente pulite, questo è concesso. Invece se uno dice che le leggi israeliane a livello nazionale e locale discriminano la minoranza araba e i palestinesi dei Territori occupati in violazione dei trattati di Roma (riconosciuti dalla quasi totalità dei Paesi al livello internazionale), allora uno deve essere considerato antisemita e, ancor di più, se dice che in relazione all'apartheid ad Israele la comunità internazionale deve applicare un regime di sanzioni. Poi l'antisemitismo raggiunge persino limiti da galera se qualcuno si azzardasse a sostenere che, se gli Stati non fanno il loro dovere imponendo sanzioni ad Israele, allora lo faccia la società civile boicottandone acquisti e investimenti.

Insomma, per Ricca e quelli come lui, gli ebrei israeliani devono avere il diritto di cancellare i palestinesi dalla Palestina e per questo chiede la completa destituzione e il disarmo di Hamas, di Hezbollah e di tutte le organizzazioni che si ispirano alla Jihad e al radicalismo islamico. Ma perché allora non fa altrettanto con quelle israeliane che promuovono e supportano gli insediamenti dei coloni in Cisgiordania? E perché non condanna i soldati e i coloni israeliani che quotidianamente uccidono i palestinesi, oltre a rendere la loro vita un inferno?

E che dire poi del coinvolgimento dell'Ue (lasciando da parte i post-fascisti dell'attuale governo Meloni) nel voler promuovere Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele!

Persone come Ricca vengono pagate oltre centomila euro all'anno e non sanno neppure quel che dicono e quel promuovono.

Il confusissimo Ricca dovrebbe spiegarci perché criticare Israele e appoggiare la propaganda BDS dovrebbe essere antisemitismo, mentre non è antisemitismo fregarsene se lo Stato ebraico di Israele rubi la terra ai palestinesi, ne distrugga le case, ne uccida o ferisca indiscriminatamente uomini, donne, ragazzi, ragazze e persino bambini... dato che anche i palestinesi sono semiti.