Le autorità israeliane hanno rilasciato oggi il secondo gruppo di prigionieri palestinesi come parte dell'accordo di cessate il fuoco raggiunto con le fazioni palestinesi a Gaza. Un'operazione di grande rilevanza simbolica e politica, che ha suscitato forti emozioni tra le famiglie e i sostenitori dei detenuti.
Secondo quanto riportato dalla Commissione Palestinese per gli Affari dei Prigionieri e degli Ex-Detenuti e dalla Società dei Prigionieri Palestinesi, dei 200 detenuti liberati, 121 erano condannati all'ergastolo, mentre altri 79 stavano affrontando pene lunghe.
I prigionieri sono stati rilasciati dalla prigione di Ofer, situata a ovest di Ramallah. L'operazione è stata gestita in collaborazione con il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), che ha trasportato 114 prigionieri a Ramallah. Altri 16 sono stati liberati a Gaza, mentre 70 sono destinati ad essere esiliati, con l'Egitto che li ospiterà per le prossime 48 ore. Successivamente saranno inviati in Tunisia, Algeria e Turchia, che hanno accettato di accoglierli.
Tra i detenuti liberati vi è Mohammad Al-Tous, il detenuto palestinese più anziano nelle carceri israeliane. Originario del villaggio di Al-Jabaa, a sud di Betlemme, Al-Tous ha trascorso ben 39 anni in carcere.
L'area circostante la prigione di Ofer è stata dichiarata zona militare chiusa durante le operazioni di rilascio, con le IDF che hanno disperso le famiglie e i sostenitori utilizzando munizioni e gas lacrimogeni.
Nonostante ciò, centinaia di palestinesi si sono poi riuniti al Ramallah Entertainment Complex per accogliere i prigionieri liberati. Alla cerimonia hanno partecipato il governatore di Ramallah e Al-Bireh, Layla Ghannam, e diverse figure della leadership palestinese, sottolineando l'importanza dell'evento.
Amazing scenes in Ramallah. Truly.
— Naks Bilal (@NaksBilal) January 25, 2025
Palestinian captives just released are carried on the shoulders of hundreds of Palestinians — flags from Fatah, PFLP, and Hamas all raised in the same place.
An instance of Palestinian unity. pic.twitter.com/2vb6cTPwzt
Dopo le dichiarazioni dell'ufficio del premier Netanyahu che annunciava che le IDF non avrebbero iniziato a ritirarsi verso est lungo il corridoio Netzarim per la mancata liberazione di una civile prima delle soldatesse, Hamas ha denunciato l'intenzione di Israele di voler ritardare l'attuazione dei termini del cessate il fuoco impedendo agli sfollati di ritornare nel nord della Striscia di Gaza lungo la via costiera Al-Rashid, avvertendo che tali ritardi potrebbero avere "ripercussioni" sull'attuazione delle fasi successive dell'accordo.