Ogni giorno che passa il Governo PD - M5S somiglia sempre di più ad uno Zombie. Un essere che si aggira nei meandri dalla politica italiana alla disperata ricerca di una solida maggioranza che lo sostenga.

Luigi Di Maio alza il tiro per riuscire a vincere le sue battaglie e dimostrare di contare ancora qualcosa, sia all'interno del movimento che nel Paese.

Sull'altro versante Zingaretti, ma anche Conte e lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella, iniziano a dare segni di impazienza.

Ma nonostante le fibrillazioni causate dalle improvvide dichiarazioni di Luigi Di Maio rilasciate venerdì, sabato gli incontri sono proseguiti con il premier incaricato che, dopo una capatina al Colle ha ricevuto le delegazioni di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.

Conte ha poi lasciato Palazzo Chigi, ma è indubbio che lavorerà anche nelle prossime ore per trovare una sintesi tra i desiderata delle due forze politiche.

Sintesi di cui discuterà domani con Di Maio e Zingaretti, nelle prossime ore in attesa di una sua convocazione. Pertanto, se l'esito di tale nuova riunione dovesse essere risolutivo - si affronteranno nodi politici relativi, oltre al programma, anche ad alleanze, squadra di governo, persino possibili desistenze elettorali... - Conte lunedì e martedì sarà impegnato in nuove consultazioni con le parti sociali e insieme a M5S e Pd butterà giù programma e ministri del nuovo Governo che dovranno poi ricevere il via libera da una parte dalla piattaforma Rousseau, dall'altra dalla direzione nazionale Pd.

A quel punto, difficile ipotizzare se già a metà della prossima settimana, Conte andrà da Mattarella per ricevere l'ok sulla lista dei ministri del nuovo esecutivo. Successivamente il giuramento e poi tutti alle Camere per la fiducia.

Ma se Di Maio e Zingaretti domenica non dovessero trovarsi d'accordo? Allora Conte lunedì andrà dal capo dello Stato a rimettere il proprio mandato. A quel punto Mattarella darà l'incarico ad un premier che, secondo le voci, avrebbe già scelto per formare un Governo di garanzia che porti l'Italia al voto.

Sarebbe comunque un'occasione persa, almeno dal punto di vista dei conti dello Stato, visto che, come ha ricordato Zingaretti, già solo "l'apertura di una nuova possibile fase politica e di Governo già ci ha fatto guadagnare 600 milioni di euro. In prospettiva potrebbero essere fino a 15 miliardi. Euro che tornano alle famiglie e alle imprese italiane.

Ecco perché continuiamo a chiedere una stagione nuova e un governo di svolta. Per un’Italia che scommette sul lavoro, l'ambiente, la scuola e la ricerca, gli investimenti pubblici e privati".