Alla vigilia delle presidenziali russe, Vladimir Putin ha rilasciato una chilometrica intervista  al giornalista Dmitry Kiselev, di Russia Segodnia, dove ha parlato di economia, società, relazioni internazionali...

Come accade - purtroppo - anche in Italia, dove l'arruffapopoli di turno si fa intervistare prima del voto per autoincensarsi, così Putin lo ha fatto in Russia, descrivendo quasi con noncuranza e noia l'attuale rapporto con l'occidente... quasi come una seccatura il cui esito è comunque già scritto.

Mentre l'occidente rilascia dichiarazioni sempre più bellicose nei confronti di Mosca, Putin fa notare semplicemente che la Russia c'è e ci sarà anche in futuro... con lui al comando, senza il timore che possa crollare o essere sconfitta. L'adesione alla Nato di Svezia e Finlandia, ha detto che per quelle due nazioni è stato un passo assolutamente privo di valore per la tutela degli interessi nazionali. Per ottenere che cosa?

"Non avevamo truppe lì (al confine finlandese), ora ci saranno - ha detto Putin -. Non c'erano sistemi di distruzione lì, ora ci saranno". 

Putin ha anche ricordato che dal punto di vista tecnico-militare la Russia è sempre pronta  per una guerra nucleare, pur ribadendo di non aver mai pensato di usare armi nucleari, anche tattiche, in Ucraina, per precisare che il loro impiego è previsto solo nel caso in cui venga messa in pericolo l'esistenza, la sovranità e l'indipendenza della Russia.

Gli Stati che dicono di non avere linee rosse verso la Russia devono capire che la Russia non avrà linee rosse verso di loro, ha aggiunto Putin, sottolineando che la presenza di contingenti militari della Nato in Ucraina non cambierà la situazione sul campo di battaglia, come non la sta cambiando la fornitura di armi a Kiev

Putin ha dichiarato che gli Stati Uniti si rendono conto che se dispiegassero le loro forze sul territorio russo o ucraino, la Russia lo considererebbe un'ingerenza, ma negli Stati Uniti ci sono abbastanza specialisti nel campo delle relazioni russo-americane e nel campo della restrizione strategica [perché questo possa accadere].