Anzio, 27 novembre 2022. La bella giornata assolata di Anzio ha accolto questa mattina la manifestazione conclusiva del noto Premio Leandro Polverini, al quale è dedicato l’evento. Il concorso di poesia edita, anche per questa edizione 2022, si è tenuto presso l’Hotel Lido Garda sotto il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della città.
Nella sala conferenze sono stati consegnati i premi ai vincitori del concorso, con i diplomi, le locandine e una copia dell’antologia del premio, curata da Gianfranco Cotronei, che oltre ai poeti classificati di questa edizione, traccia anche un profilo di Leandro Polverini a ventiquattro anni dalla scomparsa. Numerosi sono stati i partecipanti provenienti da tutte le regioni italiane, che dopo un’auto presentazione e una lettura delle loro opere, sono stati premiati dalla giuria composta da Luciano Catella (presidente), Maria Bartolomeo, Paola Leoncini, Gianfranco Cotronei, Loretta Sebastianelli, Paolo Procaccini, Nicoletta Gigli (ufficio stampa), Loredana Palomba (segretaria del premio).
Tra i premiati di quest’anno, la poeta Maria Pina Ciancio, di origini lucane, residente da qualche anno nel nostro territorio e docente di lettere presso l’Istituto Vito Volterra di Ariccia. Il suo libro di poesie “Storie minime e una poesia per Rocco Scotallaro” (Fara Editore 2009) ha vinto il Primo Premio per la sezione Poesia Minimalista.
Storie minime è una raccolta che si contestualizza dentro quelli che, l’autrice stessa, definisce i luoghi dell’anima. Le strade, i vicoli, le piazze di paese, la storia silenziosa di un popolo che parte e di un altro che resta, osservato e ascoltato seguendo la traccia interiore dell’emigrazione, quella di ieri e di oggi, condivisa e partecipata attraverso lo spaesamento dei luoghi e dei volti; il tutto scandito da un rituale di abitudini e valori, coraggio e (r)esistenza.
Si tratta di una reinterpretazione in chiave personale delle dinamiche sociali e delle contraddizioni tra arcaicità e modernità, che caratterizzano un Sud presente e attuale, fatto di mutamenti e radicamenti.
Per l’occasione Maria Pina Ciancio ha scelto di leggere la poesia che chiude la raccolta “Poesia per un figlio” (…/ Se non ti addormenti figlio posso raccontarti la storia di un poeta che morì a trent’anni e che a venti era già giovane Sindaco di paese con il cuore rosso e l’anima di un padre. /…). Nella semplicità che caratterizza tutta la silloge, in questi pochi versi c’è tutta la vita di Rocco Scotellaro e più avanti c’è la speranza, mai sopita, di un mondo nuovo, più giusto, più equo, per una crescita della Lucania e del Sud (.../ Ascolta figlio e impara l’amore e le preghiere / non straziarmi per dimenticanza il cuore / perché vedi, Rocco è tuo fratello grande / e ogni giorno è sempre nuova l’alba). Il libro ha già ricevuto svariati primi premi, grazie a una tematica forte a livello regionale e nazionale, come quella dell’emigrazione e dello spaesamento.