Sorprendente! Fino a poco tempo fa il dittatore  turco, Recep Tayyip Erdogan, di voler far parte dell'Unione Europea - a suo dire - non voleva più saperne, tanto da dimenticarsi che quasi venti anni fa aveva avviato l'iter perché la Turchia vi potesse aderire.

In queste  ore, con una dichiarazione a dir poco stupefacente, Erdogan ha detto che Bruxelles dovrebbe aprire la strada all'adesione di Ankara all'Unione europea, prima che il parlamento turco approvi la candidatura della Svezia alla Nato.

La candidatura della Turchia all'UE è stata congelata per anni dopo l'avvio dei colloqui di adesione nel 2005, durante il primo mandato di Erdogan come primo ministro. Erdogan  non aveva alcuna intenzione di adattare la legislazione turca ai parametri dettati dall'Ue ed anche per questo aveva detto di non essere più interessato ad aderire all'Unione... vicenda passata quindi nel dimenticatoio e data per morta e sepolta specialmente dopo il presunto tentativo del presunto di colpo di Stato del 2016, a seguito del quale Erdogan ha assunto ancor più poteri, limitando ulteriormente l'indipendenza di stampa e magistratura.

"Mi appello a questi Paesi che stanno facendo attendere la Turchia alla porta dell'Unione Europea da più di 50 anni", ha detto Erdogan, parlando prima della sua partenza per il vertice Nato a Vilnius. "Prima venite ad aprire la strada alla Turchia nell'Unione Europea e poi apriremo la strada alla Svezia, proprio come abbiamo fatto con la Finlandia", aggiungendo che ripeterà tale dichiarazione anche durante il vertice dell'Alleanza atlantica.

Parole a dir poco prive di senso... per due motivi ben evidenti. Il primo è che la "democratura" turca dovrebbe diventare una democrazia... anche se, a dire il vero, i regimi (post) fascisti di Polonia, Ungheria e, a breve, Italia non si sa bene come possano soddisfare i principi guida alla base dei quali si fonda l'Ue. Il secondo, come a stretto giro ha ricordato un portavoce della Commissione Ue, il patto atlantico e l'Ue sono organismi autonomi e ben distinti che tra loro non hanno nulla in comune, a parte eventuali collaborazioni.

Chiamato a commentare le dichiarazioni di Erdogan, il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha affermato che, per quanto lo riguardava, la Svezia aveva già soddisfatto le condizioni che le erano state richieste per aderire all'Alleanza, auspicando che a Vilnius si possa annunciarne l'adesione.

Oltre alla Turchia, anche l'Ungheria deve approvare la candidatura della Svezia. Per quanto riguarda Ankara, la Svezia non avrebbe fatto abbastanza contro i membri del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), che Turchia, UE e Stati Uniti hanno (assurdamente) definito terroristi. In sostanza, Erdogan pretende che Stoccolma gli consegni i rifugiati curdi, che finora hanno trovato ospitalità in quella nazione, prima che lui "ordini" al Parlamento turco di votare sì all'ingresso della Svezia nella Nato.