I genitori chiedono una riapertura delle indagini per avere chiarezza sull'omicidio della figlia.


Elena Vecoli e suo marito Riccardo Prescendi si trovavano in luna di miele sull'isola di Gran Roque, in Venezuela, quando la notte tra il 26 e il 27 settembre del 2006, nella loro camera d'albergo hanno subito un'aggressione.

Secondo il racconto di Riccardo che è sopravvissuto, gli aggressori hanno stordito lui ed Elena con la scopolamina, un allucinogeno, hanno legato le loro mani e i loro piedi con un filo elettrico, li hanno brutalmente picchiati e soffocati con dei cuscini. Riccardo è riuscito a salvarsi fingendosi morto mentre la moglie è morta soffocata.

L'esame autoptico sulla vittima ha evidenziato che la donna era al secondo mese di gravidanza. Secondo gli inquirenti si è trattato di un tentativo di rapina finito in omicidio. I presunti rapinatori sono riusciti a fuggire via mare con un'imbarcazione molto veloce, il che fa presumere che gli assalitori fossero stati aiutati da un informatore del luogo.

L'ipotesi della rapina per i genitori di Elena è poco credibile, dal momento che i ladri non hanno portato via nulla dalla stanza. Gli inquirenti italiani hanno seguito anche un'altra pista, quella della vendetta trasversale nei confronti del titolare dell'albergo dove la coppia alloggiava, un italiano, Andrea Piccinni.

Quest'ultimo, all'epoca dei fatti, aveva una relazione con la moglie di Danil Rodriguez, appartenente alle forze di polizia e che aveva già aggredito Piccinni a Caracas. Anche questa pista non ha portato da nessuna parte e gli inquirenti hanno archiviato il caso.