"Solidarietà e pieno sostegno a Donald Trump, vittima di accanimento giudiziario e di un processo di natura politica.In Italia, siamo tristemente abituati all’utilizzo del sistema giudiziario come arma da parte della sinistra, dato che per anni si è tentato di eliminare gli oppositori politici nelle aule di tribunale.Spero che Trump vinca: sarebbe una garanzia di maggiore equilibrio e una speranza di pace per il mondo".

Questo il commento del "pacifista" Matteo Salvini, che oltre ad essere segretario della Lega di lui stesso premier (un problema per chi lo vota) è anche ministro della Repubblica italiana, oltre che vicepremier del governo Meloni (un problema per tutta la nazione). 

In funzione degli incarichi pubblici di cui - ahinoi - è investito, il senatore lombardo dovrebbe sapere, il condizionale è d'obbligo, che quando dice una st.... stupidaggine, la dice  anche come rappresentante dello Stato. Pertanto, la stupidaggine odierna da lui detta diventa di fatto un insulto da parte dello Stato italiano al sistema giudiziario di un Paese amico.

Non contento della st... stupidaggine detta, Salvini ha voluto pure ribadirla, riproponendo il commento pro Trump di un altro profeta della democrazia, Elon Musk, con cui si è perfettamente detto d'accordo, riaffermando che

"purtroppo qui in Italia i processi politici li conosciamo bene. Spero che i cittadini americani non si facciano impressionare, alla fine se Donald Trump dovrà essere di nuovo presidente lo decideranno loro, con il voto, libero e democratico, non il circuito mediatico o un giudice di New York".

Qualcuno che abbia il compito di accudirlo dica a Salvini che non sono stati né un circo mediatico e neppure un "giudice di New York", che lui indirettamente accusa, i responsabili della condanna di Trump, ma un gruppo di giurati che anche gli avvocati di Trump hanno contribuito a nominare.