Sabato, Donald Trump ha espresso il suo sostegno al programma di visti H-1B per lavoratori stranieri, schierandosi con Elon Musk, CEO di Tesla, in una controversia rappresenta una svolta significativa per il presidente eletto, considerando che durante la sua prima presidenza aveva sostenuto misure restrittive per limitarne l'uso.
Intervistato dal New York Post, Trump ha dichiarato: “Ho molto personale con un visto H-1B nelle mie proprietà. Sono sempre stato un sostenitore dell'H-1B. L'ho utilizzato molte volte. È un programma fantastico”.
Queste affermazioni seguono una serie di post Elon Musk, che venerdì aveva promesso di andare in “guerra” per difendere il programma, considerandolo essenziale per l'industria tecnologica statunitense.
Musk, naturalizzato cittadino statunitense e originario del Sudafrica, è stato lui stesso beneficiario di un visto H-1B. Tesla, la sua azienda di auto elettriche, ha ottenuto 724 visti di questo tipo solo quest'anno, evidenziando l'importanza del programma per attirare talenti stranieri altamente qualificati.
Il programma H-1B, che consente ai lavoratori stranieri di essere impiegati per tre anni con possibilità di estendere il termine, è al centro di un acceso dibattito. I critici, tra cui attivisti di estrema destra e figure come Steve Bannon, consigliere storico di Trump, accusano il programma di favorire le grandi aziende tecnologiche a scapito dei lavoratori americani, contribuendo a ridurre i salari e ad aumentare la dipendenza dall'immigrazione.
Bannon ha recentemente attaccato i “grandi oligarchi della tecnologia” per il loro sostegno ai visti H-1B, definendo l'immigrazione una “minaccia per la civiltà occidentale”. Questa posizione è stata amplificata dalle critiche verso Sriram Krishnan, un investitore indoamericano scelto come consulente sull'intelligenza artificiale da parte dell'amministrazione Trump, scatenando polemiche sul ruolo degli immigrati nelle politiche governative.
In risposta, Musk e altri leader del settore tecnologico hanno difeso questo tipo di visti come strumento cruciale per colmare il divario di competenze locali. Musk ha sottolineato la mancanza di talenti statunitensi sufficienti per soddisfare le esigenze delle aziende tecnologiche, pubblicando post regolari su questo tema e promuovendo il programma H-1B come soluzione indispensabile.
La posizione favorevole di Trump nei confronti dei visti H-1B rappresenta un potenziale terreno di scontro con parte della sua base politica, che ha spesso appoggiato una linea dura sull'immigrazione. Durante la campagna elettorale, Trump aveva promesso misure severe, come la deportazione degli immigrati irregolari e l'introduzione di tariffe per proteggere i posti di lavoro americani.
Tuttavia, la difesa del programma H-1B potrebbe riflettere la crescente influenza di persone come Musk, che ha giocato un ruolo chiave nella transizione presidenziale e ha contribuito finanziariamente alla campagna elettorale di Trump, investendo oltre 250 milioni di dollari.
Questa diatriba rivela anche come funziona l'istruzione negli Stati Uniti. Nella più grande democrazia del mondo, puoi istruirti solo se hai i soldi per farlo. Quindi solo chi è ricco, o lo è in maniera minimamente soddisfacente alla bisogna, può permettersi un'istruzione che, evidentemente, è iper classista. In tal modo gli Stati Uniti rinunciano ad utilizzare come manodopera qualificata una bella fetta di americani.
Per questo, il programma H-1B è ritenuto essenziale per alimentare il primato tecnologico degli Stati Uniti. Non solo... attirando menti brillanti da altri Stati, gli USA le tolgono a nazioni che sono o potrebbero diventare loro concorrenti.
Trump non lo aveva ancora capito. C'è voluto il supporto del nazifascista sudafricano per farglielo comprendere.