Quattro le vittime sul lavoro in poco più di 24 ore. Ieri, poco dopo mezzogiorno, al porto di Livorno è deceduto un filippino di 54 anni, colpito da un cavo d'acciaio che si è rotto mentre era in corso la manovra di disormeggio di una petroliera.

Oggi si sono registrati altri tre incidenti mortali. A Pietrasanta, in provincia di Lucca, in un laboratorio che lavora il marmo, un operaio di 44 anni, è rimasto travolto da due lastre di marmo durante un'operazione di pulitura. Nell'incidente è rimasto coinvolto anche un secondo operaio, per fortuna in modo lieve.

Sempre in Toscana è deceduto un agricoltore di 73 anni. L'incidente è avvenuto in un'azienda di Castiglion Fiorentino (Arezzo). L'uomo sarebbe caduto da un albero, da un'altezza di circa sei metri. I sanitari, arrivati prontamente sul posto, hanno effettuato tutte le operazioni per rianimarlo... ma sono risultate vane.

Sempre quest'oggi, stavolta a Napoli, è morto un dipendente della società Icm che operava per conto di Metropolitana di Napoli. L'incidente è avvenuto nel cantiere della linea 1 della metro, nel tratto compreso tra il Centro direzionale e Capodichino. Stando alle prime ricostruzioni, l'uomo sarebbe stato ritrovato dai colleghi nel fossato della banchina dei treni nei pressi della Stazione Tribunali, finito lì presumibilmente in seguito ad una caduta.

"Non possiamo chiamarle disgrazie, è urgente rimettere mano alla legislazione nazionale sul lavoro, introducendo il reato di omicidio colposo. ... È veramente troppo lunga la lista di infortuni mortali o gravi che quotidianamente registriamo sui luoghi di lavoro, una strage continua che non si riesce ad arginare. Crediamo sia necessario intervenire a tutti i livelli, dai controlli, alla prevenzione, alla formazione, alle sanzioni per quelle aziende che non mettono in atto quanto stabilito da norme e leggi", così si sono espressi due rappresentanti della Cgil a commento di quanto accaduto.