"Dalla discussione, in occasione del convegno e dai dati dalla ricerca dell’Osservatorio, emergono  importanti evidenze in cui da tempo si lavorava". Questo quanto illustrato da Mariano Corso, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, in coda al Convegno Connected care ed emergenza sanitaria.

"La pandemia improvvisa ne ha messo in evidenza  alcune urgenze priorità e vantaggi. Bisogna innanzitutto investire sul territorio per potenziarne i servizi.

Inoltre  è decisivo il ruolo  che il digitale può garantire per permettere la continuità di cura di tutti i pazienti, in particolare nei pazienti cronici che rappresentano una fetta estremamente importante dei costi per il nostro Sistema Sanitario Nazionale. 

 Ora bisogna portare nel sistema le applicazioni di telemedicina e inserire con decisione gli strumenti digitali nel sistema sanitario, ciò costituisce ormai un’urgenza.

Risulta  tra l’altro  necessaria l’individuazione di nuovi meccanismi di  dialogo congiunto tra le diverse regioni, ripensare l’organizzazione e la governance del Servizio Sanitario per renderlo più integrato e resiliente”.

L’emergenza Covid-19 ha costretto i Medici di Medicina Generale (MMG), e non solo loro, a ridurre i flussi di pazienti presso il proprio studio e aumentare la reperibilità telefonica. 

Il sondaggio condotto su un campione di 740 MMG dall’Osservatorio, in collaborazione con la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), evidenzia che proprio il consulto telefonico è stata l’attività più impattata dall’emergenza (indicata dal 93% del campione), seguita dalla necessità di riorganizzare le attività dello studio per limitare il contagio (86%), dalla modifica della relazione con il paziente (75%) e delle modalità di valutazione clinica dei problemi (73%) e dal bisogno di utilizzare più di un canale per gestire il rapporto col paziente (72%).

 

Il 40% dei medici di famiglia ritiene che questa esperienza sarà utile anche a emergenza finita, a patto che siano potenziati gli strumenti per lavorare da remoto e comunicare con i pazienti.

In questo periodo sono state molte le visite fatte attraverso l’uso di whatsapp e anche le relazioni con vari altri colleghi e dirigenti e servizi vari.

Gli strumenti digitali di cui i medici di famiglia hanno sentito più bisogno in questa fase sono stati lo smartphone  e il computer .

 Con la possibilità di inviare foto e video anche in tempo reale l'esperienza acquisita nell'emergenza  ha portato a risultati soddisfacenti e ha ridotto di molto la presenza spesso superflua dei pazienti negli studi medici.

La possibilità di inviare i farmaci nelle varie farmacie oppure al domicilio mail dell’assistito è stato implementato. In Campania era già a regime da molti anni ma nell’emergenza si è avuto un "balzo in avanti".

Molto importante è stata la prescrizione dei farmaci in dpc con ricetta elettronica e con pluri prescrizione. Insomma  il banco di prova è stato positivo e da migliorare.

L’emergenza Covid ha spinto anche molti medici più reticenti all’uso della piattaforma informatica e anche se alcune visite ovviamente devono essere fatte presso l’ambulatorio, alcune possono beneficiare positivamente di un consulto telefonico e audio video.


Oggi i moderni smartphone danno possibilità di immagini molto soddisfacenti. Ovvio che una visita ginecologica necessita della presenza della paziente in ambulatorio, ma una infezione locale come una bartolinite potrebbe beneficiare, in urgenza, di questo mezzo e così, ad esempio, anche per tonsilliti, emorroidi, ascessi cutanei, congiuntivite semplice, balanopostite, un fibroma della cute trombizzato, un neo che sembra sospetto e tanto tanto altro.... insomma, diciamo che bisogna entrare con scienza e capacità in questa nuova dimensione.

Presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano, ad esempio – ha specificato Chiara Sgarbosa – sono stati utilizzati strumenti di collaboration, già presenti nell’istituto, per offrire un servizio di Televisita ai pazienti assistiti nell’ambito di diverse specialità neurologiche (Sclerosi Multipla, Parkinson, neurologia infantile) per visite di controllo a pazienti già noti.

La Telemedicina  stava già crescendo nel 2019, ma con l’emergenza sanitaria ha registrato un vero e proprio boom di interesse fra gli operatori del settore. 

La Covid-19 ha dato una vera e imprevista accelerazione alla Telemedicina che sarà difficile ignorare in futuro. I medici e anche i pazienti hanno compreso come la Telemedicina possa rappresentare un alleato importante per mantenere un contatto più costante e appropriato con i pazienti nel futuro. Ovvio che la privacy a questo punto diventa il cardine di tutto, fondata anche su rapporti consolidati e certi con i vari medici ai quali si rivolgono.