Nella consueta udienza generale del mercoledì, organizzata in piazza San Pietro, Papa Francesco ha parlato sul tema Misericordia e Correzione.

Prendendo come spunto un passo del profeta Isaia, Papa Francesco invita a riflettere sulla sofferenza come conseguenza del peccato, nel cammino della misericordia divina: «La punizione diventa lo strumento per provocare a riflettere». Il fine è quello della conversione. La strada per raggiungerla «non è quella dei sacrifici rituali, ma piuttosto della giustizia».

Le parole del Papa sembrano sottolineare il concetto che l'azione spirituale della Chiesa deve essere importante tanto quella sociale.

Ed in questo vanno lette anche le parole che Papa Francesco ha pronunciato sulla carità di alcuni benefattori:  «... Ma io penso alcuni benefattori della Chiesa che vengono con l’offerta - "Prenda per la Chiesa questa offerta" - è frutto del sangue di tanta gente sfruttata, maltrattata, schiavizzata con il lavoro malpagato! Io dirò a questa gente "Per favore, portati indietro il tuo assegno, brucialo". Il popolo di Dio, cioè la Chiesa, non ha bisogno di soldi sporchi, ha bisogno di cuori aperti alla misericordia di Dio. È necessario avvicinarsi a Dio con mani purificate, evitando il male e praticando il bene e la giustizia».

Infine, il Papa ha ricordato anche la tragedia dei profughi che  sbarcano in Europa e non  vengono accolti o almeno non come dovrebbero esserlo.