Da domenica a venerdì è stata prevista una pausa giornaliera dei combattimenti di quattro ore, dalle 10 alle 14 ora locale, che verrà effettuata in parti ogni volta diverse della Striscia di Gaza. Fino a giovedì le aree interessate saranno quelle che riguardano la zona di Rafah, mentre la pausa dei combattimenti di venerdì avrà luogo in una parte della zona di Deir el-Balah. La ragione di ciò è che le persone in quelle aree possano rifornirsi di cibo e altri beni essenziali.

Un primo passo da sottolineare come positivo, se non fosse che il numero di camion umanitari diretti a Gaza in questo momento è in calo. E visto quel che ha fatto finora Israele, non è neppure da escludere che tale iniziativa non sia finalizzata proprio a mascherare una ulteriore diminuzione degli aiuti umanitari nella Striscia, dove le persone adesso hanno iniziato anche ad assaltare i pochi camion che riescono ad entrare.

Infatti lo Stato ebraico, nel pianificare il proprio intento genocida, ha usato anche l'assenza di cibo e acqua come arma di sterminio dei civili palestinesi, oltre a quella di impedire agli ospedali di poter curare ammalati e feriti. Nelle scorse ore all'ospedale Nasser, che ormai non è più quasi in grado di prestare alcun aiuto, sono morte otto persone per mancanza di ossigeno.

I criminali al governo in Israele che stanno pianificando lo sterminio dei palestinesi continuano la loro opera senza dar segni di cedimento, tanto da approvare oggi una dichiarazione (tra l'altro politicamente inutile) in cui all'unanimità si oppongono alla possibilità di un riconoscimento a livello internazionale dello Stato di Palestina.

"Tale riconoscimento" dicono in una nota i criminali, "sulla scia del massacro del 7 ottobre, rappresenterebbe una ricompensa massiccia e senza precedenti per il terrorismo e sventerebbe qualsiasi futuro accordo di pace".

Il guaio è che Israele può continuare ad assassinare impunemente donne e bambini palestinesi soprattutto grazie alla complicità degli Stati Uniti la cui l'amministrazione è ormai prigioniera dello stato mentale di Biden, di cui si può dire tutto, ma non che sia lucido. Infatti, mentre da una parte incalza Netanyahu a concordare almeno una tregua a Gaza, dall'altra dice che si opporrà, ancora una volta, alla richiesta di cessate il fuoco che martedì prossimo verrà presentata dall'Algeria al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Da aggiungere che i criminali che operano da Tel Aviv non stanno cercando di sgomberare dai palestinesi solo la Striscia di Gaza, ma anche la Cisgiordania (che loro chiamano Samaria e Giudea), dove dal 7 ottobre stanno effettuando ininterrottamente dei raid per distruggere strade, infrastrutture e abitazioni a Jenin, Hebron, Ramallah, Nablus, Tulkarem... dove hanno ucciso circa 400 persone, palestinesi.

E se poi Lula paragona Netanyahu e soci ad Hitler, questi hanno pure la faccia tosta di protestare!