«Da oggi è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.Lo stabilisce l'ordinanza adottata congiuntamente dal ministro della Salute e dal ministro dell'Interno che rimarrà efficace fino all'entrata in vigore di un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di cui all'articolo 3 del decreto legge numero 6 del 23 febbraio 2020."Sono giorni cruciali. Bisogna ridurre al minimo gli spostamenti - ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, commentando la nuova ordinanza -. Chi da domani non andrà più al lavoro è essenziale che resti a casa e aiuti così tutti quelli che devono continuare a lavorare. È fondamentale che ciascuno faccia la propria parte".»

Quanto sopra riportato è il testo diffuso il 22 marzo dal ministero della Salute. Più o meno nello stesso momento il ministero dell'Interno diffondeva il seguente appello della ministra dell'interno, Lamorgese:

«La vera sfida per combattere la diffusione del Coronavirus è "la responsabilizzazione dei singoli che devono rispettare tutte le prescrizioni del governo", dichiara il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese in un appello pubblicato su "la Repubblica".La titolare del Viminale ringrazia le forze di polizia e i militari per la complessa attività che stanno svolgendo sull'intero territorio nazionale. Il loro compito è "di informare e di aiutare i cittadini nei momenti di smarrimento e difficoltà. Ma anche di eseguire controlli rigorosi".Più di un milione di persone controllate e quasi 50mila denunce tra l'11 e il 17 marzo, ma ora, sottolinea il ministro Lamorgese "la migliore garanzia di un risultato positivo è che ognuno di noi diventi controllore di se stesso. Anche al fine di evitare eventuali, ulteriori restrizioni".Il ministro dell’Interno fa appello al senso di responsabilità dei cittadini: "Restate in casa, uscite soltanto se c'è una stretta necessità di farlo. Questo significa che ognuno di noi deve saper utilizzare consapevolmente quegli spazi di movimento che ora sono consentiti, evitando però stili di vita superficiali e disinvolti che mettono a rischio anche la salute dei propri cari e quella dell'intera cittadinanza".L'appello si conclude con un richiamo forte: "Dalle nostre scelte individuali dipende il bene di tutti: soltanto con i comportamenti corretti dei singoli si vince la battaglia contro il Coronavirus.»


Adesso descriviamo con alcuni esempi "reali" l'assurdità dell'ordinanza di cui si sono resi responsabili i due ministri (con tutto il governo) le cui scelte, evidentemente, non solo sono rivolte a rendere ancor più difficile la vita dei cittadini, ma anche a meglio diffondere il contagio.


Quanto è grande il comune di Roma? 1,287 km quadrati, con un diametro fino a circa 40 km. Chiunque "si trovi" nel Comune di Roma, o ancor più semplicemente vi abbia la residenza, non avrà certo alcuna difficoltà nell'accedere, anche in questo periodo di quarantena, ai servizi minimi essenziali a cui abitualmente faceva riferimento e che finora gli erano garantiti, e che per loro continueranno ad esserlo, pur nel rispetto delle limitazioni imposte.

Lamorgese e Speranza, evidentemente, non sono stati però informati che in Italia esistono anche piccoli comuni, di poche migliaia di abitanti, che non sono in grado di fornire nel loro territorio gli stessi servizi che uno può invece ottenere nel comune di Roma.

I supermercati, ad esempio. Questi si trovano spesso al confine di due o tre comuni. Pertanto, se uno si riforniva in un supermercato a 500 metri dalla propria abitazione, adesso non può più farlo se questo si trova in un comune diverso da quello di residenza e deve rivolgersi, caso mai esista, ad un altro supermercato distante chilometri (quasi sempre piccolissimo), dove non esiste parcheggio e dove inevitabilmente le possibilità di contagio sono statisticamente più elevate.

E questo è intelligente? No.

Conte, il "loro" capo del governo - loro perché questa gente non può che rappresentare se stessa non avendo idea di ciò che sta facendo - ha dichiarato, nel suo impacciatissimo italiano, che i servizi bancari e postali sono garantiti. Ma non è così. 

Nei comuni, sempre quelli piccoli, è aperto un solo ufficio postale, gli altri sono tutti chiusi. Per usufruire dei servizi postali, il numero verde delle Poste rimanda agli uffici sostitutivi. In alcuni casi, gli uffici sostitutivi sono fuori comune! Così, adesso, se uno ha ricevuto un avviso di giacenza di una raccomandata, non può ritirarla perché all'ufficio sostitutivo (oltretutto non sempre aperto) non può recarsi in base alle direttive Lamorgese - Speranza.

E questo è intelligente? No.

Rimaniamo sempre al tema Uffici Postali. Il Governo di cui Lamorgese e Speranza fanno parte ha anticipato il pagamento delle pensioni a partire dal 26 marzo. Se uno vuole riscuoterla e non ha modo di farsela accreditare, cosa molto comune tra le persone anziane, non può andare a ritirarla all'ufficio sotto casa, ma deve fare chilometri per andare all'ufficio sostitutivo, in questo caso comunque indicato come appartenente al comune di residenza. Tutto bene, allora? Per niente.

Infatti, se il "vecchietto" non ha l'auto e non ha una delega o modo di farla a qualcuno che la riscuota per suo conto, come deve fare? Nessuno ancora è in grado di dirlo. Ho contattato la locale Protezione civile, in proposito, per avere un chiarimento. Chi mi ha risposto ha detto che si sono posti il problema, perché con le loro auto - causa contagio - non possono portare persone, tanto meno anziane, e non possono farsi dare pin e altro per questione di privacy e sicurezza ed hanno investito della questione il prefetto cui fanno capo per avere chiarimenti. Ancora sono in attesa di una risposta!

E evidente che anche questo è un problema e non certo limitato ad un numero risibile di persone... tutt'altro. Eppure, chi gestisce questa emergenza sembra non averci pensato. Anzi, non ne è neppure a conoscenza. 

Quelli sopra riportati sono solo pochi esempi pratici e importanti che in una emergenza come questa dovrebbero essere considerati o, perlomeno, qualcuno avrebbe dovuto farlo. Ma così non è stato. Quante decine di altri problemi, che impattano la vita delle persone, non sono stati considerati finora? Nonostante ciò quei due ministri Lamorgese e Speranza, con l'avallo del Governo, hanno posto nuove restrizioni senza neppure avere pensato che così facendo non solo creano seri problemi alle persone, ma rischiano anche di aumentare il contagio!

E questo è intelligente? No.


AGGIORNAMENTO
Continuo a ritenere poco avvedute le misure di contenimento delle persone all'interno del proprio comune (se piccolo) per le ragioni ampiamente riportate nell'articolo precedente. Inoltre, prima di inasprire ulteriormente qualsiasi sanzione sarebbe opportuno verificarne in precedenza tutte le possibili implicazioni.

Gran parte delle perplessità introdotte nell'articolo, le avevo espresse anche alla locale Protezione Civile che già, per proprio conto, relativamente ad altre problematiche sempre legate al dpcm del 22 marzo aveva espresso al Prefetto di competenza dubbi e perplessità.

Oggi, la Protezione Civile mi ha richiamato, anticipandomi che alcune incongruenze che le decisioni del Governo avevano creato, almeno in parte, sono state aggirate... come ad esempio potersi recare a fare la spesa nel supermercato fuori del comune di residenza o l'apertura, almeno per un giorno, degli uffici postali delle piccole frazioni, oggi chiusi, per consentire a "tutti" i pensionati di riscuotere la pensione.

Piccole misure logiche che riescono a compensare l'illogicità di decisioni prese a Roma senza prevederne le consegue. Per chi abiti in piccoli comuni, consiglio di contattare la locale Protezione Civile per problemi e suggerimenti.... almeno loro, finora, sembrano ragionare.