Augusto De Luca ci racconta il suo incontro con Maurizio De Giovanni:
"Maurizio De Giovanni è un acclamato romanziere italiano noto per le sue narrazioni avvincenti e il ricco sviluppo dei personaggi, in particolare nel genere della narrativa. Le opere di De Giovanni riflettono spesso la vibrante cultura e storia di Napoli, fornendo uno sfondo che arricchisce il tessuto narrativo delle sue storie. E’ evidente che la capacità di De Giovanni di suscitare forti risposte emotive nei lettori rimane uno dei suoi punti di forza. Il suo ritratto delle esperienze umane trova una profonda risonanza nel pubblico che cerca qualcosa di più del semplice intrattenimento, però le sue opere non solo intrattengono, ma provocano anche una riflessione su questioni sociali più profonde inerenti alle relazioni umane e morali.
Telefonai a casa del famoso scrittore e Paola, la compagna, mi diede un appuntamento per l'indomani. Il giorno dopo puntualissimo come sempre, mi recai da lui che abita in una bellissima e luminosissima casa al Vomero, nei quartieri alti di Napoli. Entrato, immediatamente fui colpito dall'enorme quantità di pulcinella e corni napoletani che facevano bella mostra in ogni angolo di tutti gli ambienti.
Maurizio mi fece subito notare che erano le opere dello scultore Lello Esposito che comunque era pure un mio carissimo amico e mi sottolineò anche con orgoglio che l'artista era suo parente. Dopo aver dissertato sulla indiscussa bellezza di quei lavori e sulla bravura del loro autore, finalmente cominciai a guardarmi intorno e a scrutare con impegno ogni parete e angolo della casa cercando lo sfondo adatto per il ritratto, ma alla fine optai per uno sfondo unico anche per dare risalto solo al viso e all'espressione del soggetto ripreso, evitando altre informazioni nel "fotogramma", anzi, ormai si parla di "file".
Quasi sempre quando devo ritrarre qualcuno porto con me uno sfondo pieghevole, leggerissimo e che si chiude "accartocciandolo", diventando così un piccolo cerchio facilmente trasportabile. Dopo averlo aperto, lo posizionai alle spalle dello scrittore che feci sedere ad un tavolo nel salone sfruttando l'enorme quantità di luce che veniva dai balconi, mentre io seduto di fronte, dopo avergli detto di cambiare diverse posizione appoggiandosi anche alle mani, scattavo a raffica. La cosa però non fu così semplice, perché ogni volta che inquadravo, puntualmente, il bellissimo gatto di casa si divertiva ad entrare e uscire dell'inquadratura passeggiando su quel tavolo, rendendomi impossibile lo scatto. Forse era un gatto narcisista che desiderava apparire nella foto insieme al padrone. Fu necessario l'intervento di Paola che dopo diversi tentativi riuscì a bloccare il felino.
Io nel frattempo mi resi conto di avere lo scatto giusto... soddisfatto salutai Maurizio e corsi a casa per lavorare al computer l'immagine, cosa che faccio sempre, spinto dall' irrefrenabile desiderio di rifinire e definire nel più breve tempo possibile la mia opera".
Augusto De Luca