Mentre Putin si appresta a stringere accordi con i massimi rappresentanti delle istituzioni iraniane, Olena Zelenska ha iniziato la sua visita a Washington su invito della First Lady degli Stati Uniti, Jill Biden, per promuovere il supporto alla resistenza ucraina.

Resistenza che però, in base alle parole della scorsa notte pronunciate dal marito Volodymyr, si sta lentamente trasformando in contrattacco. 

E questo, in base a quanto da lui dichiarato, grazie all'arrivo degli HIMARS americani con i quali l'esercito di Kiev ha iniziato a colpire "chirurgicamente" le fonti di approvvigionamento delle prime linee russe.

E mentre si continuano a registrare nuovi bombardamenti sulle residenze civili di Sloviansk, di Kramatorsk e dell'oblast di Dnipropetrovsk, gli ucraini hanno iniziato a bombardare, nel sud del Paese, la città occupata di Kherson, dove avrebbero colpito il ponte Antonivsky, su cui scorre un'importante arteria di comunicazione che arriva direttamente in Crimea.

E a proposito di Crimea, in un'intervista al Times, il viceministro della Difesa Volodymyr Havrylov ha dichiarato che l'Ucraina si sta preparando a "distruggere" la flotta russa del Mar Nero e che, con l'aiuto di armi a lungo raggio provenienti dall'occidente, il suo Paese non solo sarà in grado di respingere gli attacchi della Russia nel Mar Nero, ma anche di riprendersi la Crimea, annessa alla Russia illegalmente. 

Questo l'ultimo bollettino con le perdite subite dall'esercito russo a partire dal 24 febbraio:  38.550 soldati, 1.691 carri armati, 3.892 veicoli corazzati da combattimento, 851 sistemi di artiglieria, 248 sistemi di lancio multiplo di razzi, 113 sistemi di difesa, 188 elicotteri, 220 aeroplani, 693 droni e 15 imbarcazioni.