Queste le decisioni odierne prese dalla BCE in merito ai tassi d'interesse.
Tassi di interesse di riferimento della BCE
Il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4%, al 4,25% e al 3,50%, con effetto dal 21 giugno 2023.
Programma di acquisto di attività (PAA) e Programma di acquisto per l'emergenza pandemica (PEPP)
Il portafoglio del PAA si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l'Eurosistema reinveste solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il ritmo di tale riduzione sarà pari in media a 15 miliardi di euro al mese sino alla fine di giugno 2023. Il Consiglio direttivo porrà fine ai reinvestimenti nell'ambito del PAA a partire da luglio 2023.
Per quanto riguarda il PEPP (pandemic emergency purchase programme), il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione graduale del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l'adeguato orientamento di politica monetaria.
Il Consiglio direttivo continuerà a reinvestire in modo flessibile il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PEPP, per contrastare i rischi per il meccanismo di trasmissione della politica monetaria riconducibili alla pandemia.
Operazioni di rifinanziamento
A fronte dei rimborsi degli importi ricevuti dalle banche nelle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, il Consiglio direttivo riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate e i rimborsi in atto contribuiscono all'orientamento della politica monetaria.
Queste le motivazioni fornite dalla BCE per giustificare la scelta.
L'inflazione è diminuita ma è destinata rimanere ancora a lungo ad un tasso troppo elevato. Il Consiglio direttivo è determinato a riportare il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine. Ha pertanto deciso oggi di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE.
L'attuale incremento dei tassi rispecchia la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo delle prospettive di inflazione, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria. In base alle proiezioni macroeconomiche di giugno, gli esperti dell'Eurosistema si attendono che l'inflazione complessiva si attesti in media al 5,4% nel 2023, al 3% nel 2024 e al 2,2% nel 2025.
Gli indicatori delle pressioni di fondo sui prezzi rimangono elevati, sebbene alcuni di essi mostrino timidi segnali di attenuazione. Gli esperti hanno rivisto al rialzo le proiezioni per l'inflazione al netto della componente energetica e alimentare, in particolare per quest'anno e il prossimo, a causa dei passati aumenti inattesi e delle implicazioni del vigore del mercato del lavoro per il ritmo della disinflazione. Nel 2023 si collocherebbe quindi al 5,1%, per poi ridursi al 3% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Gli esperti hanno rivisto lievemente al ribasso le proiezioni per l'espansione economica per quest'anno e il prossimo, indicando ora un tasso di crescita dello 0,9% nel 2023, dell'1,5% nel 2024 e dell'1,6% nel 2025.
Al tempo stesso, i passati incrementi dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo si stanno trasmettendo con forza alle condizioni di finanziamento e stanno gradualmente influenzando tutta l'economia. I costi di indebitamento sono aumentati bruscamente e la crescita dei prestiti diminuisce. Le condizioni di finanziamento più restrittive sono una ragione fondamentale per la quale l'inflazione dovrebbe ridursi ulteriormente verso l'obiettivo prefissato, poiché ci si attende che queste frenino in misura crescente la domanda.
Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi d'interesse di riferimento della BCE siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine e siano mantenuti su tali livelli finché necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati per determinare livello e durata adeguati della restrizione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse seguiteranno a essere basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione considerati i dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria.
Il Consiglio direttivo conferma che porrà fine ai reinvestimenti nell'ambito del Programma di acquisto di attività a partire da luglio 2023.
Nella successiva conferenza stampa la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha dichiarato che a causa delle prospettive economiche incerte dovute alla guerra tra Russia e Ucraina e al conseguente aumento delle tensioni geopolitiche, i tassi di interesse potrebbero subire un aumento anche a luglio "a meno che non ci sia un cambiamento concreto dello scenario".