"Per quanto è di mia competenza, farò tutto quello che è necessario. Non sono mai fuggito al confronto. Sono convinto di aver agito non solo nell'ambito della legalità e della norma ma nell'interesse dello Stato e per rappresentarlo a Caivano.

Quella discesa [sic, ndr] dal treno non era per andare in vacanza o andare a trovare la mia famiglia, ma per andare a fare il mio lavoro". 

Se mi dimetto? No!", ha poi risposto Francesco Lollobrigida ai giornalisti che gli chiedevano chiarimenti: "Per me il vero privilegio è stato quello di stare tra i cittadini di Caivano, a cominciare dai bambini, che sono il nostro futuro e che oggi sono nelle condizioni di tornare a frequentare il parco, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e dell'esercito che in tempi velocissimi hanno ripulito quella che era una piazza di spaccio. Lo Stato c'è, c'è in tempi celeri e non solo quando i riflettori erano accesi ma anche nei giorni successivi".

Questo è quanto ha dichiarato oggi il ministro della Coldiretti a margine - per l'appunto - del Forum Coldiretti, organizzato con The European House – Ambrosetti, in corso a Roma, in relazione alla vicenda della fermata straordinaria nei pressi di Ciampino di un Frecciarossa, svelata da Il Fatto Quotidiano.

In base a quanto dichiarato oggi da Lollobrigida, lui ritiene normale aver telefonato a Trenitalia per organizzare una fermata straordinaria di un treno ad alta velocità, già in ritardo, per consentirgli di scendere in modo da salire sulla sua auto blu che lo attendeva, probabilmente, con il motore acceso.

Questo perché la fermata è stata organizzata, su sua richiesta, non per consentirgli di andare in vacanza, ma per permettergli di fare il suo lavoro.

Invitiamo allora i pendolari che tutti i giorni rischiano di fare tardi al lavoro - nel caso ne avessero un vantaggio - di provare a fare ciò che ha fatto il ministro, in modo da poter riscontrare se, anche nel loro caso, avranno lo stesso trattamento. In fondo, anche loro lavorano e non vanno certo a divertirsi.


Intanto a Palazzo Chigi...

"A Rianna, me sa che stavorta nun posso fa finta de niente...""A Ggio... me chiamo Arianna... ma come t'o 'o devo di'?
Me sa però che ce devi passa' sopra 'n'artra vorta."
" E perché?""Prima famme trova' 'n'artro... poi 'je demo er benservito"."Vabbè... ma tello d'occhio, perché nun posso fa' 'a figura de 'na peracottara pe' quer cazzabubbolo de tu' marito"." Hai raggio'... ce proverò".