Mara Carfagna, Forza Italia, a proposito del referendum sul taglio dei parlamentari, ha rilasciato questa dichiarazione su Facebook: 

"Quello sul taglio dei parlamentari è un referendum salva-poltrone. È un vero e proprio trucchetto, che ha come unico obiettivo quello di costringere gli italiani a eleggere nuovamente 1.000 parlamentari, anziché 600.Per questo, ai colleghi senatori che mi hanno chiesto un parere ho detto: non prestatevi a un giochino di Palazzo che screditerà la politica, squalificherà Forza Italia, resusciterà il populismo. La riduzione dei parlamentari è stata approvata con il sì di Forza Italia appena tre mesi fa, dopo quattro letture. Siamo da sempre favorevoli al taglio delle poltrone e il presidente Berlusconi con lungimiranza è stato tra i primi a volere una riforma costituzionale di questo tipo.Siamo e saremo sempre all'opposizione di questo governo dannoso, vogliamo andare al voto anche domani, ma vogliamo farlo in totale trasparenza eleggendo da subito un Parlamento più snello. Non abbiamo alcun interesse a sostenere un finto referendum, vogliamo dire la verità agli italiani, senza assumerci noi la responsabilità di un gioco sporco che avvantaggia solo gli altri. Chi vuole il referendum per rimandare il taglio dei parlamentari lo dica apertamente, ci metta la faccia e non utilizzi giochi di palazzo".

Mentre la Carfagna scriveva quanto sopra riportato, il senatore Nazario Pagano, sempre di Forza Italia, rilasciava una nota in cui faceva sapere di aver depositato in Cassazione il verbale con il numero di firme necessarie per indire il referendum che lascerà agli italiani la decisione definitiva sul taglio dei parlamentari:"Alle ore 15, insieme ai colleghi Andrea Cangini e Tommaso Nannicini, ci siamo recati presso la sede delle Corte di Cassazione per depositare il verbale contenente le firme necessarie per la richiesta del referendum costituzionale. Abbiamo raggiunto in Senato il numero necessario di firme per permettere ai cittadini di esprimersi tramite referendum su una storica modifica costituzionale, quella della riduzione del numero dei parlamentari, che inevitabilmente andrà ad incidere fortemente sulla rappresentanza democratica e sul futuro funzionamento delle massime istituzioni del Paese. Dopo le dietrologie e gli incomprensibili ripensamenti delle ultime ore sono estremamente soddisfatto del numero di firme raccolte in queste ultime ore e vorrei ringraziare tutti i colleghi senatori che hanno mostrato la sensibilità di firmare la richiesta di un referendum popolare su delle modifiche così importanti. Tra l’altro, nella nuova distribuzione dei seggi, tali modifiche andrebbero a riformare, in maniera che evidentemente non sono l’unico a ritenere disequilibrata, la rappresentanza territoriale, con alcune Regioni fortemente penalizzate rispetto ad altre. Per questo e altri importanti aspetti della riforma Costituzionale ipotizzata, ritengo sia indispensabile chiedere ai cittadini elettori di esprimersi".

Come è facile intuire, la diminuzione del numero dei parlamentari è un punto dolente... per i parlamentari. La raccolta delle firme per il referendum è stata un percorso ad ostacoli a causa di alcuni ripensamenti che hanno causato un ritardo nella presentazione del numero necessario richiesto.

Così, ad aiutare coloro che vogliono che siano gli italiani a confermare o meno la riforma costituzionale, sono venuti in soccorso alcuni senatori della Lega che hanno fornito a Pagano, Cangini e Nannicini il numero di firme mancanti di cui avevano bisogno. Da ricordare però che alcuni mesi fa la Lega si era espressa a favore del taglio dei parlamentari! 

Naturalmente, in questo caso, nessuna dichiarazione da parte del suo segretario per spiegare il ripensamento.


I 5 Stelle non si sono potuti però esimere dalle critiche verso l'ex alleato: "Non hanno resistito alla voglia di tenersi strette le poltrone e a quanto pare è arrivato l’aiutino della Lega. Non vediamo l’ora di dare il via alla campagna referendaria per spiegare ai cittadini che ci sono parlamentari che vorrebbero bloccare questo taglio, fermando così il risparmio di circa 300mila euro al giorno per gli italiani che produrrebbe l’eliminazione di 345 poltrone".


Ma anche all'interno del Movimento vi era stata maretta, con il senatore Giarrusso che prima aveva firmato a favore del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari per poi ripensarci all'ultimo momento. Queste le sue motivazioni:"Stamattina ho ritirato la firma sul referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. L'ho ritirata, perché la mia posizione è stata strumentalizzata da alcuni e travisata da altri. Rimango dell'idea che dare la parola ai cittadini con un referendum confermativo senza quorum, è una scelta in linea con la nostra storia di impegno per la democrazia diretta.Purtroppo però, queste argomentazioni, non sono state né recepite e né tanto meno comprese. Sciacalli invece si sono subito tuffati nella polemica, solo per gettare fango, senza ritegno alcuno. A me dispiace aver lasciato la bandiera della democrazia diretta, nelle mani di chi non la merita. Peccato".


Ad ognuno le proprie considerazioni di fronte a tali esempi di... coerenza.