Si chiude dopo cinque anni di contenzioso, di polemiche e a volte di prese di posizione forte, come la notifica di un provvedimento di sgombero, la querelle tra il demanio e il Comune di Milazzo: il Sindaco Pippo Midili e il Dirigente dell’Ufficio demanio di Milazzo Santo Campolo hanno trovato l’intesa per definire la questione dei canoni per l’occupazione dell’area del Diana e delle aree, di competenza demaniale, della marina Garibaldi, rivedendo le cifre richieste dagli uffici regionali a Palazzo dell’Aquila nel 2018.

Più specificatamente il demanio aveva chiesto sin dal 2018 un’indennità di abusiva occupazione dell’area Diana sin dal 1° gennaio 1993 di oltre tre milioni di euro. In quella circostanza il Comune comunicò che sino al 2014 la competenza sarebbe stata della commissione straordinaria di liquidazione, non aggiungendo però altro per regolare il rapporto per gli anni successivi. Solo nel dicembre del 2020 l’attuale Amministrazione appena insediata, notando anche la condizione di degrado dell’ex area Diana, decise di produrre delle osservazioni avverso la richiesta di pagamento, chiedendo una rivisitazione delle somme dovute, motivando ciò col fatto che dal 2013, dopo lo smontaggio della struttura, il Comune non aveva utilizzato la sala a vetri e altre aree.

È stato l’inizio del dialogo che grazie alla disponibilità di entrambe le parti ha portato all’intesa. L’accordo sancito in una riunione tra Midili ed il responsabile dell’ufficio di Milazzo arch. Campolo e poi formalizzato con la trasmissione della documentazione, il demanio riceverà dal Comune per il periodo 2015-2021 la somma di 193 mila euro, alla quale si aggiungono circa 27 mila euro relativi ai canoni, che l’ente locale doveva versare per l’utilizzo della marina Garibaldi, che, come è noto, rientra nella competenza del demanio, importo questo ovviamente riferentesi a più annualità. Il prossimo passo sarà la regolarizzazione del rapporto relativo l’uso pubblico delle aree in questione, mantenendo ovviamente le cifre concordate, che, rapportate alla singola annualità, ammontano per l’ex Diana a circa 25 mila euro. «Era doveroso mettere un punto fermo, – ha detto Midili – anche perché obiettivamente lo scontro tra enti pubblici giovava a poco e peraltro la struttura si ammalorava col passare dei giorni. Ringrazio per la disponibilità l’architetto Campolo. Oggi siamo pronti a firmare un accordo col Demanio, perché è nostra intenzione avviare una progettualità sull’area Diana, che ritengo oltre ad essere strategica, può essere funzionale al territorio in quanto rappresenta la parte più bella del nostro water front. Abbiamo tanto idee per il recupero e la valorizzazione e ritengo che risolta la questione burocratica si possa lavorare per dare il giusto ruolo anche a questa zona».