Contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e formativa e favorire una educazione più inclusiva è l’obiettivo (la cui attività al momento ha inciso poco incisivo, dati gli scarsi risultati finora riscontrati) prefissato dall’Amministrazione comunale e Dirigenti scolastici, che hanno deciso a conclusione d’un tavolo tecnico svoltosi a Palazzo dell’Aquila di predisporre un protocollo operativo “interistituzionale”: ai lavori, coordinati dal funzionario responsabile dei Servizi Sociali del Comune Filippo Santoro, sono intervenuti gli Assessori ai Servizi Sociali Natascia Fazzeri e alla Pubblica Istruzione Lidya Russo, il Garante dell’Infanzia del Comune di Milazzo Antonio Napoli, i Dirigenti dei due Istituti comprensivi cittadini Alma Legrottaglie e Alessandro Greco, Antonella Costantino dell’Osservatorio “Dispersione scolastica” ed i referenti designati dai Dirigenti scolastici degli Istituti Superiori “L. Da Vinci”, “Guttuso”, “E. Maiorana”.

Al termine dei primi interventi è stata presentata una prima bozza del protocollo redatto dall’Ufficio Servizi Sociali, quale format, su cui concertare le modalità operative per la gestione dei casi di elusione scolastica, mancata iscrizione e frequenza irregolare da parte dei minori tenuti all’obbligo scolastico: la normativa vigente prevede, infatti, che in caso di mancata iscrizione o elusione dell’obbligo scolastico, i Dirigenti Scolastici inviino segnalazione al Sindaco del Comune di residenza del minore, che provvede all’ammonizione dei responsabili dell’obbligo di istruzione (i genitori), invitandoli ad ottemperare alla legge.

Qualora il minore non dovesse rientrare a scuola entro 7 giorni dall’ammonizione, il Sindaco procede alla denuncia dei responsabili dell’obbligo d’istruzione alla Procura della Repubblica. Dopo aver discusso sulla necessità d’agire soprattutto in termini preventivi, sono stati trattati i punti più rilevanti che saranno oggetto di declinazione nel protocollo, in base alle reciproche competenze: in particolare, si è concordato di prevedere delle specifiche rispetto a quei temi, ove il dettato normativo presenta delle lacune, giacché non disciplinati, un esempio su tutti “l’obbligo formativo”.