Mentre le forze ucraine continuano a rioccupare il territorio nell'oblast di Kharkiv, gli ultimi insediamenti liberati sono quelli di Vasylenkov e Artemivka, e i partigiani hanno issato a Kreminna - circa una decina di chilometri all'interno dell'oblast di Luhansk - con i russi in fuga, secondo Denis Pushilin, capo e comandante supremo delle forze armate della Repubblica Popolare di Donetsk, la situazione lungo la linea del fronte nella RPD è tesa, ma le forze della milizia popolare la tengono sotto controllo.

"La situazione relativa alla prima linea è tesa ,ma sotto controllo", ha detto alla TASS, aggiungendo che in molte zone le forze della RPD stanno avanzando, anche se con difficoltà.

Ma la dichiarazione più interessante è quella sull'area intorno a Donetsk, che indirettamente conferma le sue difficoltà anche nel mantenere il controllo della città capoluogo del relativo oblast. Pushilin ha detto che le forze locali tengono ancora sotto il loro controllo l'aeroporto della città, negando alcuni resoconti ucraini che indicano che stesse ormai per cadere nelle loro mani. 

Poi Pushilin ha elencato gli ultimi "successi" ottenuti dal suo esercito contro gli ucraini: la distruzione di un posto di comando e quella di  equipaggiamenti militari forniti dalla NATO, tra cui un Krab, un obice semovente da 155 millimetri di fabbricazione polacca. Naturalmente, pesanti anche le perdite tra i soldati ucraini.

Dopo la debacle delle ultime ore, la propaganda russa è dovuta ricorrere persino alle dichiarazioni del capo della Repubblica cecena, Ramzan Kadyrov, che ha affermato che tutte le città lasciate dai militari russi in direzione di Kharkiv "saranno restituite".

In precedenza, il presidente russo dell'amministrazione militare-civile della regione di Kharkiv, Vitaly Ganchev, aveva detto che le autorità avevano iniziato l'evacuazione della popolazione da Kupyansk, Izyum, Shevchenkovo ​​​​e Balakliya, invitando i residenti a lasciare le loro case nell'area dei combattimenti.

Il ministero della Difesa ha dichiarato che le truppe di Balakliya e Izyum sono state raggruppate in direzione di Donetsk, con Kadyrov che ha definito questa come una scelta forzata dal punto di vista della "strategia militare"... confermando implicitamente che la stessa citta di Donetsk è a rischio e che le truppe ritirate a nord, che rischiavano di essere tagliate fuori dall'avanzata ucraina, adesso saranno schierate per difendere la città capoluogo dell'oblast.

Dopo la "scoppola" subita nel nord-est, i russi devono anche "difendersi" da quella che stanno subendo nel sud dell'Ucraina.

Per questo, Ria Novosti fa sapere che l'esercito di Kiev sta subendo sconfitte e pesanti perdite nei pressi di Kherson, citando quanto dichiarato dal vice capo dell'amministrazione regionale, Kirill Stremousov, che definisce la situazione nell'area sotto controllo nonostante la controffensiva ucraina. Secondo lui, riporta l'agenzia odi stampa russa, Kherson è completamente al sicuro.

In realtà le forze ucraine continuano a distruggere i depositi di munizioni russi, i ponti di barche e i traghetti che dal sud dell'oblast cercano di attraversare il Dnipro per fornire l'esercito russo che si trova a nord ed è oramai isolato sulla linea del fronte e, probabilmente, sempre più a corto di mezzi.

Nell'ultimo attacco della controffensiva in corso nell'oblast di Kherson, gli ucraini dichiarano di aver distrutto  otto carri armati russi, 17 veicoli blindati, un obice Msta-B, un drone Orlan-10 e di aver ucciso 80 soldati russi.


Questo l'ultimo report dello stato maggiore ucraino sulle perdite subite dai russi in Ucraina a partire dallo scorso 24 febbraio:  52.650 soldati, 2.154 carri armati, 4.617 veicoli corazzati da combattimento, 3.445 veicoli e serbatoi di carburante, 1.263 sistemi di artiglieria, 311 sistemi di lancio multiplo di razzi, 162 sistemi di difesa aerea, 242 aeroplani, 213 elicotteri, 902 droni e 15 imbarcazioni.