La ricetta dematerializzata è la versione elettronica della tradizionale ricetta cartacea, un documento digitale che consente l'accesso alle prestazioni farmaceutiche e ambulatoriali, consentendo di
- acquistare farmaci a totale o parziale carico del SSN, nei limiti previsti dai livelli di assistenza e dalla classificazione dei farmaci stessi;
- richiedere prestazioni specialistiche o diagnostiche sia in strutture pubbliche che private, quest'ultime solo se accreditate.
Oltre a rendere accurati e tempestivi i controlli di appropriatezza sia in fase di prescrizione, che di erogazione, la ricetta dematerializzata si propone di semplificare le attività di gestione della documentazione cartacea da parte delle ASL.
Allo stesso tempo, il sistema effettua in tempo reale i controlli che consentono
- la corretta identificazione dell'assistito in fase di prescrizione;
- l'esistenza del diritto dell'assistito alle esenzioni per reddito;
- l'esistenza del farmaco da erogare (grazie all'interconnessione con la Banca Dati del Prontuario AIFA), nonché la verifica che la medesima confezione non sia stata già venduta in precedenza;
- l'esistenza della prestazione specialistica sulla base dei nomenclatori tariffari e dei cataloghi forniti da ogni singola Regione.
Il servizio, attivato tramite ordinanza ai tempi del Covid, era in scadenza. Nelle scorse ore è giunto l'ok alla proroga di un anno delle ricette elettroniche, come chiesto da medici e farmacisti. Il Governo ha infatti inserito il posticipo della norma nel testo del Milleproroghe approvato in Consiglio dei ministri.