In Italia, l'associazionismo imprenditoriale ha una storia lunga e importante, ma ci sono ancora molti problemi da affrontare. In questo articolo, esploreremo alcuni dei principali ostacoli che gli imprenditori italiani incontrano quando cercano di organizzarsi in associazioni per difendere i loro interessi e promuovere lo sviluppo economico.

Uno dei principali problemi dell'associazionismo imprenditoriale in Italia è la mancanza di unità e coesione tra le diverse organizzazioni. Ci sono molte associazioni imprenditoriali a livello nazionale, regionale e locale, ma spesso queste organizzazioni non lavorano insieme o addirittura si ostacolano a vicenda. Questo fa sì che gli imprenditori non abbiano una voce forte e unificata quando si tratta di negoziare con il governo o con altre parti interessate.

Un altro problema è la mancanza di rappresentatività delle associazioni imprenditoriali. Spesso le associazioni rappresentano solo le grandi imprese o le industrie più forti di un determinato settore, lasciando le piccole e medie imprese in disparte. Questo rende difficile per le PMI avere una voce nelle decisioni che riguardano il loro settore e proteggere i loro interessi.

Un terzo problema è la mancanza di risorse e di supporto da parte delle istituzioni pubbliche. Mentre in altri paesi europei le associazioni imprenditoriali ricevono finanziamenti e altri tipi di supporto dalle istituzioni pubbliche, in Italia spesso le associazioni sono lasciate a gestirsi da sole. Questo rende difficile per le associazioni fornire servizi e supporto ai loro membri, e limita il loro potenziale per promuovere lo sviluppo economico.

Infine, c'è il problema della corruzione e della politica. In Italia, molte associazioni imprenditoriali sono viste come parte del sistema corrotto e clientelare che ha dominato la politica italiana per decenni. Questo rende difficile per le associazioni imprenditoriali costruire una reputazione credibile e lavorare efficacemente per proteggere gli interessi dei loro membri.

In conclusione, l'associazionismo imprenditoriale in Italia ha molte sfide da affrontare. La mancanza di unità e rappresentatività, la mancanza di risorse e di supporto pubblico e la corruzione politica sono solo alcune delle sfide che le associazioni imprenditoriali devono superare. Tuttavia, se le associazioni imprenditoriali in Italia possono lavorare insieme per affrontare questi problemi, possono avere un ruolo importante nel promuovere lo sviluppo economico e proteggere gli interessi dei loro membri.

Abbiamo chiesto a Giancarlo Restivo, presidente di Nuova Organizzazione d’Imprese (incrociatore di associazioni di settore) se vuole indicare una strada alle associazioni nel territorio.

“L’esperienza di Nuova Organizzazione d’Imprese ci da modo di vedere gli aggregati associativi dall’esterno e quindi di non essere influenzati dalle dinamiche interne ed avere uno sguardo più obiettivo.

Sicuramente un avvertimento importante per le associazioni nel territorio è che rispettino la propria natura. 

Abbiamo associazioni di imprenditori che mirano ad azioni su professionisti, o addirittura pongono in atto azioni sui dipendenti delle aziende per cui vi sono già associazioni dedicate. L’associazione non è fatta innanzitutto di servizi, ma delle persone che la vivono e che contribuiscono a caratterizzarla.

Per questo, con la frenesia di non perdere più aderenti, uno dei rischi maggiori è quello di concentrarsi troppo sulla quantità e non sulla qualità degli iscritti che poi potranno costituire lo zoccolo duro dell’associazione per permetterle di crescere.

Inoltre, soprattutto quelle che hanno come motore di sviluppo il networking, è importante capire che non si possono riempire associazioni di imprenditori con dei professionisti, che hanno logiche differenti. Perciò è importante prevedere occasioni dedicate! Lo sviluppo imprenditoriale del territorio passa per aggregatori che hanno come obbiettivo servire i bisogni del territorio, aldilà delle proprie esigenze individuali”