GemPad, una piattaforma di lancio di token, è recentemente finita sotto i riflettori per un exploit che ha causato la perdita di circa 2 milioni di dollari, come riportato anche da Cryptopolitan (fonte). Tuttavia, le critiche non si fermano all'hackeraggio in sé, ma si concentrano principalmente sulla gestione dell'accaduto da parte della piattaforma e sulla presunta mancanza di volontà di affrontare responsabilmente il problema.
La posizione del progetto FOMO
Il progetto FOMO ha criticato apertamente GemPad in un messaggio Telegram, sottolineando come la piattaforma abbia scelto di:
Eludere le proprie responsabilità: Nonostante l'hackeraggio sia stato causato da una falla nel loro contratto di lock, GemPad continua a incolpare gli auditor invece di assumersi le proprie colpe.
Offrire soluzioni superficiali: La proposta di accordi considerati "falsi" e "privi di significato" è vista come un tentativo di placare le critiche senza affrontare il danno subito dai progetti colpiti.
Minacciare i progetti: Invece di supportare equamente tutti i progetti danneggiati, GemPad avrebbe cercato di zittire le critiche attraverso minacce legali e attacchi alla reputazione dei progetti stessi.
Le accuse di Pablo Cro
Pablo Cro, noto nel settore crypto, ha denunciato su Twitter e su YouTube l’atteggiamento di GemPad, essendo stato anch'esso colpito dall'exploit sul proprio progetto MSI. Secondo lui, non solo la piattaforma non si è assunta alcuna responsabilità, ma ha volutamente ignorato i diritti fondamentali di libertà di espressione, tentando di censurare chiunque criticasse pubblicamente l'accaduto.
Le accuse principali includono:
Backdoor deliberata: GemPad avrebbe implementato una backdoor nei locker, compromettendo liquidità per un valore di 100 milioni di dollari, come indicato anche nell’articolo di Cryptopolitan.
Negligenza volontaria: Nessuna azione concreta è stata presa per riparare i danni o per garantire che eventi simili non si ripetano in futuro.
Distinzioni tra progetti: GemPad sembra favorire alcuni progetti rispetto ad altri, invece di trattare equamente tutti i danneggiati.
La reazione della comunità
L’intera comunità crypto si è unita nel condannare la gestione di GemPad:
Esodo dei progetti: Molti progetti hanno abbandonato la piattaforma, rifiutando gli accordi proposti e denunciando le minacce ricevute.
Denunce di insider trading: Investigazioni indipendenti hanno rivelato attività sospette di insider trading da parte del team di GemPad.
Sostegno al free speech: Seguendo il principio di libertà di espressione, sostenuto anche da figure come Elon Musk, molti utenti stanno denunciando pubblicamente l'accaduto nonostante le minacce legali ricevute.
La risposta di GemPad
Le azioni di GemPad sono state percepite come insufficienti e puramente di facciata:
Sconti e fondi simbolici: Offerte di sconti su presale e la promessa di creare un fondo tramite una parte delle commissioni future sono state giudicate inadeguate.
Silenzio selettivo: Invece di affrontare le critiche in modo trasparente, GemPad ha scelto di limitare il dialogo e colpire chi solleva domande scomode.
Conclusione
L'exploit di GemPad non è solo un incidente tecnico, ma un caso emblematico di cattiva gestione e mancanza di trasparenza. La piattaforma sembra più interessata a proteggere la propria immagine che a risarcire equamente i progetti danneggiati o a prevenire futuri exploit. La comunità crypto, sostenuta anche da analisi indipendenti come quella di Cryptopolitan, continuerà a monitorare la situazione, denunciando qualsiasi tentativo di insabbiare l'accaduto e promuovendo il diritto alla libertà di parola.