Come promesso è uscito il nuovo singolo di Marco Pernice, Mr President.


Siamo alle solite, intreccio di culture "euroamericane", funk, rock, elettronica, minimalismo vocale stile Lou Reed quando non aveva voglia di sprecare inchiostro per testi elaborati.
Come da qualche anno a questa parte, il singolo già circolava giorni prima nel circuito indie in airplay, ma la vera notizia è il fluire anarchico del suono, nessun richiamo a mode, schemi, ammiccamenti vari. Pernice sembra unicamente interessato al dar vita ad sound personale e ritmato, infatti è da tempo che non sforna pezzi lenti, tanto tempo.
In buona evidenza la chitarra che a volte ricorda Santana (ma sono considerazioni personali) ed un sax jazz ma dal suono "elettronico".

Resta il dubbio su chi sia Mr President, dal testo si può dedurre tutto o niente, e l'autore si limita a dire: "il bello delle canzoni è che ognuno può viverle come gli pare". Ermetico come al solito!

Il ritmo è ballabile (a tratti irresistibile), cori che sembrano venire dall'aldilà compaiono e scompaiono, e ancora suoni elettronici, chitarre funk, chitarre distorte, insomma una produzione difficilmente catalogabile con basso ipnotico a fare da motore. 
A volte sembra di ascoltare un pezzo punk per la sua immediatezza.

Conosco Marco Pernice dai tempi del liceo, e negli anni ho visto le sue varie trasformazioni musicali e devo ammettere che a questo punto non saprei cosa aspettarmi per il futuro, è imprevedibile.
Le ultime novità di cui sono a conoscenza sono alcune richieste di interviste da parte di emittenti americane e africane, e se in Africa apprezzano la sua musica, probabilmente come ho già scritto su queste colonne, la fusione di stili e linguaggi sono a suo appannaggio.

Di seguito tutti i link social qualora voleste approfondire l'argomento, e buon ascolto...-yes Sir!-

di Sara Lovano

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