"Con ore di ritardo, in piena tormenta, dopo aver atteso a lungo istruzioni, abbiamo finalmente potuto trasferire le persone a bordo di Open Arms su una motovedetta maltese. Che l'Europa sia un nuovo inizio per tutti voi!"

Così la ong spagnola ha commentato il trasbordo delle 15 persone, tratte in salvo pochi giorni fa da morte certa davanti alle coste della Libia.

Mentre a quei naufraghi un porto sicuro è stato concesso, gli 88 a bordo della Alan Kurdi, nave gestita dalla ong tedesa Sea Eye, sono ancora in attesa di un PoS. Una situazione ai limiti dell'insostenibilità.

Nelle scorse ore, dopo che le condizioni del mare nello Stretto di Sicilia erano peggiorate, la Alan Kurdi ha fatto rotta verso lo Ionio meridionale dove, sebbene il moto ondoso sia meno intenso, si registrano comunque improvvisi temporali.

Pertanto, per ragioni di sicurezza, il capitano della nave ha deciso di far rotta verso la costa siciliana, tra Siracusa e Capo Passero, comunicando, nel primo pomeriggio, di essere entrato in acque italiane.

L'attuale velocità della nave fa ritenere, però, che il capitano non abbia intenzione di arrivare in un porto, ma solo di governare l'imbarcazione sul mare mosso, mantenendola il più possibile al riparo dalla perturbazione in atto.

In ogni caso, è sempre più evidente che la tanto proclamata discontinuità invocata dalla sinistra per partecipare a questo governo è, con il passare del tempo, sempre più un miraggio, visto che quanto sta accadendo adesso, in relazione ai migranti, non è così tanto diverso da quel che accadeva con il governo giallo-verde.