"Ho costantemente insistito per una pausa nei combattimenti per accelerare ed espandere l’assistenza umanitaria inviata a Gaza e facilitare il rilascio degli ostaggi. Rimango in contatto con i leader di Qatar, Egitto e Israele per assicurarmi che ogni aspetto dell’accordo venga implementato".

Questo è quanto dichiarato da Joe Biden, in un post sull'account social @Potus nel pomeriggio (ora di Washington). Circa 24 ore il presidente Usa aveva auspicato ulteriori due giorni di tregua:

"Il nostro obiettivo è mantenere questa pausa nei combattimenti oltre il domani, in modo da poter continuare a vedere più ostaggi uscire e fornire più aiuti umanitari a chi ne ha bisogno".

Prima dell'odierna dichiarazione di Biden,  il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, aveva detto, in conferenza stampa, che

"per prolungare la tregua, Hamas si è impegnata a rilasciare altri 20 prigionieri, tra donne e bambini nei prossimi due giorni. Speriamo di vedere ulteriori giorni di tregua: ciò dipenderà dal rilascio di più ostaggi da parte di Hamas".

Alla domanda se gli Stati Uniti avrebbero iniziato a condizionare gli aiuti militari per fare pressione su Israele affinché limiti le vittime civili durante i bombardamenti a Gaza, Kirby aveva dichiarato:

"Continueremo a sollecitare gli israeliani, mentre conducono operazioni militari, a farlo con la massima attenzione per evitare vittime civili".

Sono stati quasi 15.000 (senza tener conto degli oltre 3.500 dispersi) i palestinesi uccisi a Gaza dal 7 ottobre.

Parlando ai giornalisti, il segretario generale dell'ONU ha affermato di sperare che l'ulteriore proroga alla ripresa del conflitto

"ci permetta di aumentare di inviare ancora più aiuti umanitari alla popolazione di Gaza che soffre così tanto”.

Guterres ha affermato, tuttavia, che anche con l’ulteriore pausa di due giorni nei combattimenti, sarà impossibile soddisfare i bisogni dei palestinesi prigionieri nell'enclave, aggiungendo di sperare che altri valichi verso Gaza possano essere aperti per facilitare la consegna degli aiuti umanitari:

"Sono molto fiducioso che ciò accada", ha detto.

Non c'è stato alcun commento ufficiale sui due nuovi giorni di tregua da parte di Israele che, per il rilascio di 20 prigionieri detenuti a Gaza, dovrebbe liberare 60 palestinesi.

Lo scambio di prigionieri di questo lunedì dovrebbe completarsi nelle prossime ore.

E se da degli Stati Uniti si lavora per estendere la tregua il più possibile, il ministro della Difesa israeliano Gallant ha affermato che l'azione militare nella Striscia dopo la tregua sarà "più estesa" e "in tutta la Striscia".

Inoltre, per gli allocchi che definiscono Israele e il suo regime di apartheid come una "perla di democrazia", si fa presente che Tel Aviv, mentre da una parte rilascia i prigionieri detenuti nelle sue carceri, dall'altra ne cattura - illegalmente - altrettanti nei raid che ormai giornalmente sta eseguendo nella Cisgiordania occupata dallo scorso 7 ottobre.