“Beato quel padre che è in grado di dare ai propri figli radici e ali” dice un proverbio pugliese. Oggi gli occhi del mondo sono puntati sulla Puglia, che si conferma  attrattiva, modello di sviluppo virtuoso per le buone pratiche sostenibili che si basano sulla cultura e sulla valorizzazione delle politiche turistiche. 

La quarta edizione del workshop “Puglia, a way of life”, tenutasi il 27 giugno 2024 a Roma, è stata particolarmente partecipata, confermando il successo consueto, raccontando sinergie, progetti e relativi risultati.
La Sala conferenze dell’Associazione Stampa Estera, a Palazzo Grazioli a Roma, era gremita, e moltissime sono state le persone connesse in streaming.

 Il ricco pomeriggio si è aperto con l’intervento dell’ospite speciale, Luca Bianchi, direttore generale di Svimez, esperto in economia e politiche di sviluppo territoriale che ha fatto il punto su dati economici legati al mondo produttivo e a quello del lavoro regionale. Identità e innovazione della Puglia i temi portanti, come obiettivi da raggiungere, dopo una stagione congiunturale positiva per la regione, che va dal 2019 al 2023, attestandola come la più dinamica in Italia, con il Pil in crescita del 6.1%. Gli obiettivi su cui lavorare sono rafforzare l’industrializzazione, cioè un approccio industriale alla gestione del sistema, per attirare investimenti esteri, internazionalizzazione e innovazione, università e ricerca, contrasto alla fuga dei cervelli.

Il mezzogiorno produce laureati ma non è in grado di trattenerli con posti di lavoro di qualità anche se rinnovabili e aerospaziale sono già presenti in Puglia come filiera pugliese.

I paesi pugliesi sono luoghi abitati non sono spazi e il patrimonio immateriale: musica, odori, sapori della terra pugliese costituisce un modo di vita irrinunciabile. 

Nel 2023 sono stati superati i 16 milioni di turisti e  gli 11 milioni di passeggeri aeroportuali. Ciò che è emerso dalle voci istituzionali è che si prosegue nel percorso di crescita, come ha affermato l’assessore al turismo Gianfranco Lopane, affinché le destinazioni più consolidate e riconoscibili possano essere affiancate anche mete meno conosciute dell’entroterra. La regione si conferma attrattiva anche grazie al modello balneare che gode di acque eccellenti: anche quest’anno le più pulite d’Italia. Intorno al mare, che è la principale risorsa, si sviluppano numerose attività che arricchiscono l’offerta, come sport acquatici, la nautica e il crocerismo. Non solo mare quindi, la Puglia è meta di turismo sostenibile, grazie ai cammini, al cicloturismo e a una ricettività dedicata.

 “La Puglia è riuscita a ritagliarsi uno spazio di riconoscibilità nello scenario internazionale che viene dalla bellezza dei suoi luoghi, dalla iconicità delle sue tradizioni, ma anche dalla capacità di proporre un paradigma di vita alternativo, basato sulla sostenibilità, sull’accoglienza, sulla convivialità e sull’impegno per la legalità lungo la strada indicata, anni fa, dal ‘Pensiero Meridiano’ di Cassano”, ha ribadito Viviana Matrangola, assessore alla cultura e alla legalità delle Regione Puglia. “In questi giorni – ha concluso - la Giunta regionale ha dato il via libera al ‘Manifesto pugliese del welfare culturale’, che impegna tutti i soggetti coinvolti nella elaborazione dell’offerta culturale a una maggiore integrazione tra i sistemi della cultura e del benessere. In Puglia siamo convinti che, attraverso la cultura, le persone, i territori e le comunità possano scrivere o riscrivere le pagine più belle della propria vita”.

 

“Alla fine di un ciclo di programmazione europea, si può parlare con i fatti. – così AldoPatruno, direttore del Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia - Abbiamo speso tutto quanto ci è stato assegnato: 6 miliardi di fondi europei. Di questi, 1 miliardo e 600mln sono stati investiti su turismo e cultura, che rappresentano un quinto del PIL regionale. Il Piano strategico regionale della cultura è stato pensato nel 2016 su base decennale, con l’obiettivo di strutturare un’economia della cultura, che si è composta saldandosi con il turismo. Abbiamo superato i 16mln di presenze nel 2023, con una domanda di turismo internazionale e alto-spendente”.