Nel GP di Turchia, tirando le somme, Valtteri Bottas (Mercedes) ha fatto quello che doveva far, non solo piazzandosi davanti a Verstappen (Red Bull), ma addirittura vincendo la gara facendo registrare il miglior tempo di giornata. Il problema in ottica mondiale, per Hamilton, è che Verstappen è comunque arrivato secondo e, pertanto, è tornato al comando della classifica piloti, con 6 punti di vantaggio sul pilota inglese.

La gara sull'Intercity Istanbul Park si è svolta, dall'inizio alla fine in condizioni di bagnato, nonostante le previsioni indicassero l'esatto contrario. Però, nonostante la pioggia e le particolarità che contraddistinguono il tracciato, il gran premio non è stato particolarmente emozionante, almeno per quanto riguarda i duelli die piloti di testa, mentre nelle retrovie è stata entusiasmante la gara di Sainz che da fondo griglia ha concluso all'ottavo posto, guadagnandosi il titolo di miglior pilota di giornata.

Bottas ha condotto la gara praticamente quasi sempre al comando. Verhstappen, forse anche per non rischiare per non compromettere il vantaggio che gli regalava la penalizzazione di 10 posizioni di Hamilton, non lo ha mai impensierito, pensando esclusivamente a mantenere la seconda piazza.

L'unica tensione offerta dalla gara è stata fornita dal cambio gomme. I piloti giravano con le gomme medie da bagnato che, come gli altri pneumatici, sono garantiti da Pirelli per un certo numero di giri. Il problema, però, che le vetture, con le condizioni di pista che miglioravano riuscivano a fare degli ottimi tempi anche se il battistrada di quei pneumatici si era ormai completamente usurato, trasformandoli in gomme slick.

Il dilemma di piloti e scuderie, ad un certo punto, è stato se fra rientrare o meno i piloti, anche in funzione se fosse o meno il caso di montare gomme da asciutto. A risolvere il dilemma è stato Vettel (Aston Martin) che, per risalire la china, ha tentato il tutto per tutto montando le gomme medie da asciutto. La mossa, però, si è rivelata sbagliata. Il pilota tedesco, una volta rientrato in pista, non riusciva praticamente a star dritto neppure sui rettilinei, tanto che a fine giro è dovuto rientrare ai box per montare nuovamente pneumatici da bagnato. A fine gara sarà terz'ultimo davanti alle due Hass.

I piloti di testa, a partire da Verstappen, iniziano così ad effettuare il loro unico cambio gomme utilizzando nuovamente i soli pneumatici scolpiti. Gli unici a non farlo sono Leclerc ed Hamilton.

Il ferrarista, da terzo si ritrova in testa alla gara, ed Hamilton scala posizioni, riuscendo a recuperare lo svantaggio accumulato ad inizio gara, ostacolato dall'Alpha Tauri di Tsunoda,  portandosi alle spalle di Verstappen.

I due piloti, nonostante mancassero 15 giri alla fine, si sono fatti ingolosire dalla possibilità di poter riuscire a mantenere quelle posizioni senza fermarsi ai box, ma così non è stato. Dopo esser stato superato da Bottas, il ferrarista si è fermato ai box, ma prima che i suoi pneumatici riuscissero a garantire la massima tenuta alla vettura, è stato raggiunto e superato dalla Red Bull di Perez, perdendo così il terzo posto che aveva mantenujto senza difficoltà per tutta la gara. Quasi lo stesso discorso per Hamilton che è giunto al traguardo quinto, ma ha rischiato di farsi superare da Gasly e Norris che a tre giri dalla fine lo premevano da vicino.

Da aggiungere che Hamilton ha sostituito le gomme su imposizione della scuderia, lui non era d'accordo, quando era in terza posizione, subito dietro Verstappen che adesso conduce il mondiale con 262,5 punti mentre l'inglese ne ha 256,5. Nel mondiale costruttori è ancora testa a testa tra McLaren e Ferrari, con la scuderia inglese davanti di soli 7,5 punti.

Prossimo appuntamento il Gran Premio degli Stati Uniti tra due settimane ad Austin, Texas. Una delle piste preferite di Hamilton, che però si adatta meglio alle caratteristiche della Red Bull.



Crediti immagine: @F1 via Twitter