Con il 4-1 subito all'esordio di Champions mercoledì sera al Maradona, ad opera del Napoli, nelle prime sette partite disputate in tutte le competizioni di questa stagione, il Liverpool ha ottenuto solo due vittorie.
Così il tecnico dei Reds, Jurgen Klopp, ha descritto, più che spiegato, la figuraccia rimediata ieri:
"Abbiamo giocato male nel primo tempo, ma di solito non subiamo tre reti, specialmente con Alisson in porta. Sembra che dobbiamo reinventare noi stessi. Mancano molte cose. Nel calcio ci sono sempre delle soluzioni. Non giochiamo abbastanza bene, è ovvio ed è per questo che perdiamo le partite. C'è del lavoro da fare, ed è una mia responsabilità, ma ho bisogno di tempo per riflettere".
Di tutt'altro tenore le dichiarazioni di Luciano Spalletti:
"È stata una grande prestazione e una vittoria che abbiamo pienamente meritato. È un risultato importante che va parametrato al valore dell'avversario. È stato fondamentale aver giocato il nostro calcio con continuità senza mai rallentare. Il Liverpool ha uno spessore assoluto ed è una prova di qualità quella fornita dai miei ragazzi.
Io mai potrei firmare per un pareggio, non potrei mai mettere dei limiti ai miei uomini. Oltretutto ho un gruppo che ha forza, ambizione e voglia di vincere, sempre. Adesso manteniamo la testa bassa per proseguire a lavorare. Non ci sono trionfalismi, c'è una grande prestazione che va ripetuta anche nelle prossime gare. Non abbiamo alcuna presunzione: quando si veste la maglia del Napoli questo è l'atteggiamento che ogni giocatore deve avere in campo sempre.
Domani ci si allena in vista dello Spezia e si prosegue sulla nostra strada. Abbiamo iniziato bene, sono soddisfatto della mentalità dei ragazzi e della qualità di gioco. Ma siamo all'inizio e il percorso che abbiamo davanti richiede sempre la massima intensità in ogni partita".
Questo è quanto accaduto, in breve, ieri sera al Diego Armando Maradona. Dopo un palo di Victor Osimhen a inizio gara, Zielinski ha aperto le marcature trasformando un rigore per un mani in area di Milner. Anche per Osimhen sarebbe stato possibile segnare dal dischetto, ma sbaglia. Poco importa, perché ci pensa Anguissa a raddoppiare al 31'. Osimhen è costretto a uscire per infortunio, ma Giovanni Simeone, che lo ha sostituito, non lo fa rimpiangere, firmando il 3-0 poco prima dell'intervallo e fornmendo a inizio ripresa a Zielinski l'assist per il 4-0. Poco dopo, è il colombiano Luis Díaz a segnare la rete della bandiera per il Liverpool.
Nell'altro incontro del Gruppo A, l'Ajax ha battuto i Rangers Glasgow per 4-0.
Se Napoli ride, la Milano nerazzurra invece piange. Infatti, l'Inter è uscita malconcia dalla partita che l'ha vista affrontare, a San Siro, il Bayern Monaco. Malconcia non tanto per il 2-0 che è un risultato accettabile per una sconfitta, quanto per la differenza di forze in campo. La squadra di Inzaghi, infatti, è stata letteralmente surclassata dai tedeschi, come ha (quasi) riconosciuto lui stesso:
"Nei primi 20 minuti siamo entrati molto contratti contro una squadra intensa, straordinaria, una delle più forti d'Europa. Dopo il primo gol dovevamo fare meglio, poi abbiamo creato tante situazioni sbagliando però tecnicamente l'ultimo passaggio, abbiamo avuto occasioni come quelle di Dzeko e Correa. Contro una squadra del genere devi fare la partita perfetta, avevamo davanti un avversario di valore. Sul gol di Sanè dovevamo coprire la palla, poi Sanè ha fatto un grandissimo gol però dovevamo fare meglio perché sappiamo che contro determinate squadre bisogna essere perfetti. Dovevamo essere bravi nelle letture perché giocavamo contro giocatori che in ogni momento possono creare situazioni pericolose, non dovevamo prendere il gol del 2-0, la partita era aperta, poi loro si sono difesi bene".
Il primo gol di Sané arriva a metà del primo tempo, quando l'esterno d'attacco aggancia un lancio lungo di Kimmich, aggira il portiere dell'Inter, stavolta in campo c'era Onana, e deposita la palla in rete. Nella ripresa è "quasi" suo anche il gol del 2-0, che arriva alla fine di una serie di triangolazioni in area con Coman che non fanno capir più niente ai difensori dell'Inter, che si rendono conto, solo alla fine, che Sané sta tirando verso la loro porta. A dire il vero il tiro sarebbe destinato ad uscire, ma D'Ambrosio lo devia in rete.
Nell'altro incontro del Gruppo C, il Barcellona ha battuto in casa i cechi del Pilsen per 5-1.