Le Hawaii sono state colpite da un incendio che ha devastato la città storica di Lahaina sull'isola di Maui. Secondo fonti stampa, almeno 36 persone sono morte e 30 sono rimaste ferite, ma il bilancio è da considerarsi provvisorio. Le fiamme sono state alimentate dall'uragano Dora e hanno distrutto moltissime abitazioni, così come moltissime attività commerciali.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha espresso le sue condoglianze e ha detto che lui e sua moglie Jill pregheranno per coloro che hanno visto le loro case, le loro attività commerciali e le loro comunità distrutte.

Le fiamme hanno praticamente quasi raso al suolo la cittadina di Lahaina, costringendo migliaia di persone a fuggire, alcune delle quali persino gettandosi in mare, salvate poi dalla Guardia costiera. Le riprese video mostrano interi quartieri e resort ridotti in cenere. Lahaina è l'ex capitale del Regno delle Hawaii, una città piena di storia, tra le principali attrazioni per i 2 milioni di turisti che ogni anno si recano sull'isola di Maui.

Per il Servizio Meteorologico Nazionale, gli incendi sono stati alimentati dalla combinazione di vegetazione secca, forti venti e bassa umidità. Gli incendi sono iniziati martedì sera quando i forti venti dell'uragano Dora, che ha solo lambito le Hawaii, hanno alimentato le fiamme. Mercoledì sera erano ancora tre i focolai che separatamente stavano interessando l'isola e questa mattina non sarebbero ancora stati del tutto domati, anche se i venti si erano in gran parte placati.

Oltre alle vittime umane, l'incendio ha causato anche la distruzione di molti tesori culturali di Lahaina, tra cui l'antico albero di banyan che segnava il luogo dove sorgeva il palazzo del re hawaiano Kamehameha III nel XIX secolo.

Più di 11.000 i turisti evacuati da Maui, grazie al fatto che, sebbene molte strade fossero bloccate, l'aeroporto ha continuato ad operare.