Queste le dichiarazioni di Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale della Nazion Unite, António Guterres, rilasciate oggi, venerdì 30 maggio 2025:

Passando alla situazione a Gaza, l'Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari afferma che la situazione è catastrofica, la peggiore dall'inizio della guerra. Gli attacchi sono continuati in tutta la Striscia, in particolare nella zona settentrionale, dove l'ultimo ospedale parzialmente funzionante rimasto, Al Awda, è stato costretto a evacuare la scorsa notte dopo ripetuti attacchi contro e nei dintorni della struttura che ksi sono ripetuti negli ultimi giorni. Gli attacchi sono continuati anche più a sud a Deir al Balah, nelle aree dei campi di Al Bureij e An Nuseirat. L'IHH, un'organizzazione umanitaria internazionale che gestisce cucine comunitarie e punti di nutrizione, ha riferito mercoledì che cinque dei suoi operatori sono stati uccisi e due feriti nei due giorni precedenti. L'OCHA sottolinea ancora una volta che i civili, compresi gli operatori umanitari, devono essere sempre protetti. Gli sfollamenti sono continuati in tutta Gaza, con quasi 200.000 persone sfollate solo nelle ultime due settimane. Ieri, le autorità israeliane hanno emesso un nuovo ordine di sfollamento che copre circa il 30% del territorio totale della Striscia, nella parte settentrionale e nelle zone orientali di Gaza City e di Deir al Balah. Ad oggi, gli ordini di sfollamento hanno riguardato l'intera area dei governatorati più settentrionali e meridionali, nonché le zone orientali di ciascuno dei tre governatorati intermedi. I partner osservano che la limitata mobilità delle persone osservata negli ultimi giorni sembra essere dovuta alla ricerca di cibo e beni di prima necessità, piuttosto che a ordini di sfollamento. Le Nazioni Unite e i suoi partner umanitari continuano a fornire supporto alle persone in difficoltà, nonostante le immense sfide sul campo e le paralizzanti restrizioni sulla quantità e sul tipo di assistenza consentita. Ieri, le Nazioni Unite e i partner umanitari sono riusciti a recuperare solo cinque camion carichi di merci dal lato palestinese di Kerem Shalom. Gli altri 60 camion hanno dovuto tornare al valico a causa delle intense ostilità nella zona. Nel frattempo, a Gaza City, i nostri partner impegnati a soddisfare il bisogno di alloggi sono riusciti a distribuire 45 kit di emergenza alle famiglie, nell'ambito di un'iniziativa pilota volta a mettere in comune le risorse per rispondere ad alcuni dei bisogni più critici. I bisogni umanitari sono esplosi a Gaza dopo quasi 80 giorni di blocco totale di tutti i rifornimenti. Le limitate quantità di aiuti che ora entrano nella Striscia non sono minimamente sufficienti a sostenere 2,1 milioni di persone che hanno disperatamente bisogno di assistenza. Mentre le condizioni sul campo peggiorano ulteriormente e l'ordine pubblico e la sicurezza vengono meno, continuano a essere segnalati episodi di saccheggio. Oggi, un gruppo di individui armati ha assaltato i magazzini di un ospedale da campo a Deir al Balah, saccheggiando grandi quantità di attrezzature mediche, forniture, medicinali e integratori alimentari destinati ai bambini malnutriti. La comunità umanitaria ribadisce la necessità di una completa revoca del blocco su Gaza e di azioni volte a garantire che vengano affrontate le cause profonde della diffusa privazione in tutta la Striscia. Passando alla situazione in Cisgiordania, l'OCHA segnala che la violenza dei coloni israeliani è in aumento.  Finora quest'anno, i coloni hanno ferito più di 220 palestinesi, una media di 44 al mese e il tasso più alto degli ultimi 20 anni. Nel frattempo, le restrizioni alla circolazione imposte da Israele nel governatorato di Salfit, nella Cisgiordania settentrionale, continuano a ostacolare l'accesso di quasi 90.000 persone all'assistenza sanitaria, all'istruzione e ai mezzi di sussistenza.  

E a proposito di dichiarazioni, da registrare anche quella odierna del presidente francese, in cui Emmnuel Macron ha affermato all'Agence France Presse che abbandonare la Striscia di Gaza al proprio destino lasciando "campo libero ad Israele" danneggerebbe gravemente la credibilità dell'Occidente agli occhi del mondo".

"Se abbandoniamo Gaza, se consideriamo che Israele abbia carta bianca, anche se condanniamo gli attacchi terroristici, azzereremo la nostra credibilità, ed è per questo che rifiutiamo i doppi standard".

Un'affermazione che farebbe passare come un profeta persino il "nostro" Calenda, uno dei campioni tra coloro che si accorgono che è necessario chiudere la stalla quando i buoi sono ormai tutti scappati... da settimane! Macron, infatti, si è dimenticato di farci sapere che cosa vuol fare per non abbandonare Gaza. Mistero...

Nonostante ciò uno dei nazisionisti del genocidario Stato ebraico, il ministro della Sicurezza nazionale, lo psicopatico Itamar Ben-Gvir,  ha commentato che "Macron fa il gioco del terrorismo islamico".

"La sua adulazione verso Hamas non si esaurirà con un semplice schiaffo all'uscita dall'aereo, e nemmeno un casco servirà a qualcosa", ha scritto su X riferendosi a Brigitte Macron pubblicando anche un'immagine generata dall'intelligenza artificiale con Macron che indossa un casco mentre è in piedi accanto alla moglie.

Nel post online, pubblicato in francese, Ben-Gvir ha anche affermato che "il terrorismo islamico esploderà in faccia a tutti i cittadini francesi. Quando Macron se ne renderà conto, sarà troppo tardi. Cittadini francesi, svegliatevi." Non a caso Ben-Gvir è da considerarsi uno psicopatico... e non è il solo in quel di Israele!

In queste ore,  per l'ennesima volta, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che si è vicini a raggiungere un accordo a Gaza:

"Annunceremo l'accordo a Gaza oggi o domani".

Il Movimento di resistenza islamico Hamas ha dichiarato di essersi consultato con le forze e le fazioni palestinesi in merito alla proposta di cessate il fuoco ricevuta di recente da Witkov tramite mediatori. Yedioth Ahronoth ha riferito che Israele è propenso ad approvare il nuovo piano, ma Hamas ha delle riserve, dovute principalmente alla mancanza di impegno nel porre fine alla guerra.




Crediti immagine: © WHO Humanitarians have warned of deteriorating conditions in Gaza amid severe hunger and a lack of critical supplies