“Cina. L’irresistibile ascesa” è un volume fresco di stampa per i tipi di Sandro Teti Editore in Roma. L’autore non l’ha scritto per il mondo accademico, né l’ha voluto scrivere sulla scia dei tanti libri sulla Cina che elencano soprattutto dati e tabelle sull’economia cinese. Si tratta di un’opera ambiziosa e non effimera, che indaga alle radici della civiltà cinese e costituisce uno strumento essenziale per comprendere politica ed economia della Cina contemporanea, nonché il modo di pensare dei suoi abitanti. Il volume vuole proporsi come un ausilio indispensabile per capire un paese immenso e ancora poco conosciuto nella sua complessità, utile per tutti coloro che si accostano alla Cina per curiosità intellettuale, ma anche per chi vi si reca per affari, studio, o per turismo culturale.

Gli scenari con i quali il mondo contemporaneo si sta confrontando si possono riassumere con: continuità del dominio americano, militare più che economico; affiancamento agli Stati Uniti di nuove potenze medio-grandi in una scena a tendenza plurale (insieme agli Usa, Cina e altri Brics); recupero degli stati-nazione con un auspicabile rafforzamento democratico al loro interno; crescita di aggregazioni regionali, con ulteriori, deplorevoli cessioni di sovranità a favore del globalismo (Ue, Asean, Nafta, Mercosur e via dicendo), accompagnate da qualche intervento cosmetico di contenimento.

Secondo Alberto Bradanini: «In ogni caso, il pianeta rimane esposto a tre emergenze, la crudeltà di un imperialismo onnivoro, autoritario e che concentra le ricchezze nelle mani di pochi, la distruzione dell’equilibrio ecologico del pianeta e il rischio di un conflitto nucleare. I governi rappresentano il pericolo, i popoli la speranza. Il capitalismo autoritario si manifesta attraverso le politiche di disciplina sociale, quelle europee di austerità, la strategia della paura (terrorismo, disoccupazione, precariato permanente, l’invasione cinese, la Russia, l’Iran, e ora il Covid). È invece chiaro come il sole che l’odierno processo di globalizzazione caotica spinge fuori mercato milioni di imprese, frantumando benessere, posti di lavoro e tessuto socioeconomico in molti paesi. Persino in quelli beneficiati, i vantaggi non durano a lungo e sono ripartiti in modo polarizzato. E non basta lanarrazione liberista della distruzione creativa, sposata persino dalla Cina, per smentire tale evidenza.Abitata da un popolo laico e deideologizzato nonostante le apparenze, lontana da assolutismi messianici e fanatismi religiosi, la Cina condivide d’altra parte con l’Occidente i valori della laicità, che la rendono sulla carta un alleato naturale contro fondamentalismi di ogni sorta. Essa non intende sostituire gli Stati Uniti, non mira ad alcuna palingenesi, ma cerca il suo spazio, adattandosi all’ordine internazionale per meglio difendere i suoi interessi. Troppo grande e intricato è il mondo per inseguire la bulimia di volerlo dominare. Più che invertiti, i ruoli avanzano paralleli».

Nel volume vengono riportate dettagliatamente anche le cifre del miracolo economico cinese, ma il suo merito principale è quello di essere un viatico per comprendere la cultura e la mentalità della Cina, il modo di rapportarsi al mondo esterno dei suoi abitanti e il suo modo di intendere gli affari. Nella descrizione del contesto cinese si avverte chiaramente il tatto di un esperto conoscitore. L’autore, tra i diversi incarichi ricoperti, dal 1996 al 1998 è stato Console generale d’Italia ad Hong Kong, dal 2008 al gennaio 2013 Ambasciatore d’Italia in Iran, e dal 2013 al maggio 2015 Ambasciatore d’Italia in Cina. È attualmente Presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea. L’evolversi della sua carriera gli ha consentito di osservare in prima persona la realtà e le contraddizioni di un paese che in pochi anni ha vissuto cambiamenti politici, economici e sociali stupefacenti e ciò avvalora il pregio del volume. L’eterotopia, il significato del comunismo cinese e la visione di Mao, la rivoluzione culturale, l’avvento di Deng Xiaoping, i complessi e delicati rapporti di Xi Jinping con gli Stati Uniti. Lo sguardo di Bradanini abbraccia l’evolversi della Repubblica Popolare sin dalla sua nascita nel 1949.