I risultati delle città capoluogo non sono ancora definitivi, ma la tendenza sembra dare indicazioni che difficilmente potranno essere modificate.
Tra le città capoluogo, sebbene il risultato sia relativo solo ad un exit poll poiché lo spoglio delle schede inizierà in mattinata, solo Cagliari avrebbe eletto il proprio sindaco al primo turno con la riconferma del candidato della coalizione di centrosinistra Massimo Zedda. Per le altre città capoluogo si andrà al secondo turno.

Roma conferma le previsioni della vigilia con Virginia Raggi, Movimento 5 Stelle, intorno al 35%, che andrà al ballottaggio con il candidato del PD, Roberto Giachetti, distaccato di 10 punti.
Milano, che inizialmente faceva prevedere un vantaggio di alcuni punti del candidato di centrosinistra Giuseppe Sala, con lo spoglio dei dati reali ha fornito un quadro di sostanziale pareggio con l'altro principale sfidante, Parisi, supportato dalla coalizione di centrodestra. Saranno loro due a vedersela al secondo turno.
A Napoli, De Magistris, con oltre il 40% di preferenze, tra due domeniche si giocherà la riconferma con il candidato di centrodestra Gianni Lettieri, staccato però di 20 punti.
A Torino, il sindaco uscente Piero Fassino, PD, ha ottenuto circa il 40% dei voti contro il 31% di Chiara Appendino, Movimento 5 Stelle.
A Bologna, Virgilio Merola, anch'egli sindaco uscente del PD, ha ottenuto lo stesso risultato e dovrà confrontarsi con la candidata della Lega, Lucia Borgonzoni, indietro di 20 punti.

Il dato sull'affluenza è stato leggermente superiore al 62%. Il dato sul voto di lista relativo ai partiti si potrà avere solo al momento dello spoglio definitivo delle schede.

Comunque, sui dati disponibili, la previsione che vedeva il PD in difficoltà è stata ampiamente rispettata. All'inizio della serata, per parare il colpo di Napoli e i risultati abbastanza deludenti di Torino e Bologna, dove addirittura il PD si attendeva una riconferma di Merola al primo turno, il partito di Renzi aveva spacciato il voto di Milano come una grande affermazione per mediare i risultati deludenti delle altre città. Poi, quando i dati di Milano hanno mostrato che Sala e Parisi sono alla pari, con addirittura una preferenza per il secondo, dal Nazareno è arrivato il diktat per il silenzio stampa dei propri candidati, che hanno rinviato a fine mattinata o nel primo pomeriggio qualsiasi dichiarazione ufficiale. Evidentemente Renzi deve studiare un messaggio di non sconfitta da far passare sui media. Sarà sicuramente un'impresa anche per la fervida fantasia del premier.

Il centrodestra registra un risultato tra luci ed ombre. In sostanza, però, dove FI, Lega e FdI si sono presentati uniti, i candidati hanno ottenuto buoni risultati. Forza Italia da sola registra un calo costante, mentre sono in crescita significativa sia Lega che Fratelli d'Italia. Inoltre, a Bologna il centrodestra potrebbe avere discrete possibilità di vittoria.

Nonostante le brevi e scarne dichiarazioni in cui alcuni rappresentanti del PD hanno cercato di convincere l'opinione pubblica che il Movimento 5 Stelle non fosse andato tanto bene, in realtà i grillini, almeno in questo turno, hanno ottenuto un risultato più che lusinghiero. Infatti, oltre a Roma, potrebbero avere delle possibilità di vittoria anche a Torino.

Matteo Renzi ha cercato di sviare l'attenzione da queste amministrative esasperando la comunicazione sul referendum costituzionale, immaginando che il risultato non sarebbe stato buono. Ma che ci sia riuscito o no, il suo problema è che adesso, in Parlamento, i deputati PD che d'un tratto si erano scoperti renziani potrebbero farsi venire dei dubbi sulla possibilità che l'ex sindaco di Firenze possa garantirgli la rielezione. Quindi, per Renzi si apre uno scenario del tutto diverso, molto simile a quello che lui aveva riservato a Letta.