I mujaheddin della resistenza islamica, secondo la stampa vicina a Hezbollah, nel pomeriggio di mercoledì avrebbero causato numerose vittime, tra morti e feriti, nelle fila dell'esercito israeliano nei pressi di Kawzah un comune del sud del Libano situato nel distretto di Bent Jbail, governatorato di Nabatiye, a pochi chilometri dal confine con lo Stato ebraico. Altri soldati israeliani sono stati presi di mira a Adissa e Markaba. Almeno una decina di elicotteri israeliani hanno tentato disperatamente di recuperare le vittime, in parte portate in tre diversi ospedali di Haifa.
Mentre le fonti libanese danno ampio risalto al successo (presunto) ottenuto sul terreno da Hezbollah, da parte israeliana vi è per ora un assoluto silenzio, con i media dell'unica democrazia del Medio Oriente sotto il controllo della censura militare. Aspri scontri tra i due schieramenti in conflitto sarebbero ancora in corso.
In una dichiarazione rilasciata oggi, il contingente Unifil ha reso noto che questa mattina, i peacekeeper in una postazione nei pressi di Kafer Kela hanno osservato un carro armato Merkava dell'IDF sparare contro la loro torre di guardia. Due telecamere sono state distrutte e la torre è stata danneggiata:
"Ancora una volta - riporta l'Unifil - assistiamo a un fuoco diretto e apparentemente deliberato contro una posizione UNIFIL. Ricordiamo alle IDF e a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare in ogni momento l'inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite".
Nel Consiglio di sicurezza che si è tenuto oggi alle Nazoni Unite per discutere del deterioramento della situazione umanitaria nel nord di Gaza, l'ambasciatore palestinese all'ONU ha dichiarato che l'obiettivo di Israele nella Striscia è lo sfollamento forzato del popolo palestinese e l'annessione del territorio palestinese.
Il Commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), Philippe Lazzarini, ha confermato che la distruzione nella Striscia di Gaza a seguito dell'aggressione israeliana è "senza precedenti" e che eliminare l'UNRWA è diventato uno degli obiettivi della guerra.
Lazzarini ha affermato, durante una conferenza stampa a Berlino, che "c'è una crescente sensazione che il diritto internazionale venga applicato in modo selettivo, soprattutto con quanto sta accadendo a Gaza".
Ha aggiunto che "circa il 70% delle infrastrutture nella Striscia di Gaza è stato distrutto" e "la situazione a Gaza è orribile per gli operatori umanitari professionisti e l'entità della distruzione è senza precedenti".
Il Commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite ha proseguito dicendo che "la maggior parte della popolazione della Striscia è ammassata in un'area che non supera il 10% dell'intera superficie della Striscia" e "circa 400.000 persone sono intrappolate nell'area settentrionale".
Ha sottolineato poi che "Israele non consente ai media internazionali di andare a Gaza e le informazioni che provengono da lì sono limitate".
Intanto il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha informato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che Teheran risponderà in maniera decisa a qualsiasi attacco israeliano.decisa e deplorevole" se Israele attaccasse il suo paese in rappresaglia ai quasi 200 missili balistici lanciati contro Israele il 1° ottobre.
Infine, le ong israeliano hanno lanciato questo appello:
Le ONG per i diritti umani con sede in Israele hanno chiesto oggi alla comunità internazionale di agire ora per impedire a Israele di trasferire forzatamente centinaia di migliaia di palestinesi rimasti nella Striscia di Gaza settentrionale fuori dall'area, anche negando l'ingresso di aiuti umanitari essenziali e carburante. La coalizione israeliana per il cessate il fuoco, i gruppi Gisha, B'Tselem, PHR-I e Yesh Din, ha affermato che ci sono segnali allarmanti che l'esercito israeliano stia iniziando a implementare silenziosamente il Piano dei generali, noto anche come Piano Eiland, che richiede il completo trasferimento forzato dei civili della Striscia di Gaza settentrionale attraverso il rafforzamento dell'assedio dell'area anche affamando la popolazione.Le ONG hanno ribadito l'avvertimento che gli Stati hanno l'obbligo di prevenire i crimini legati alla negazione di aiuti e al trasferimento forzato, e che se la continuazione dell'approccio "wait and see" consentirà a Israele di liquidare la parte settentrionale di Gaza, saranno complici. Tutti gli Stati e le istituzioni internazionali competenti dovrebbero agire ora e utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione - legali, diplomatici ed economici - per impedirlo.B'Tselem – Centro d'informazione israeliano per i diritti umani nei territori occupati
Gisha – Centro Legale per la Libertà di Movimento
Yesh Din – Volontari per i diritti umani
Medici per i diritti umani Israele
Ma finora qual è stata la massima condanna dei complici occidentali nei confronti del criminale Stato ebraico? L'aver dichiarato inaccettabile l'attacco alle basi dell'Unifil!