"Vi scrivo questa lettera per comunicare le mie dimissioni da segretario provinciale e da tutti gli altri organi direttivi del partito. Si tratta di una decisione non certamente improvvisa ma che ho maturato in questi ultimi mesi durante i quali ho gradualmente ridotto la mia partecipazione alle iniziative di partito. È una scelta che Vi comunico con rammarico anche per la stima e l’affetto che ancora mi lega a molti di Voi. Il mio malessere perdura da tempo: da quando le condizioni di salute di mio padre si sono aggravate ed ho riscontrato tra i dirigenti del partito, il totale disinteresse umano, anteponendo e prediligendo solo ed esclusivamente quello di interesse, culminato con la nomina del Segretario provinciale di Caserta senza che io ne venissi informato. L’imbarbarimento del linguaggio e l’inasprimento dei rapporti umani all’interno del partito hanno determinato il progressivo sfaldamento dello spirito di appartenenza e comunità nel quale mi sono sempre identificato facendo spazio ad una profonda delusione anche perché, soprattutto nella provincia di Caserta, se si è ottenuto qualche discreto risultato è soltanto per opera del sottoscritto. Troppe ed incolmabili le distanze che ormai da tempo mi frappongono alle linee programmatiche del partito: completamente snaturata la matrice identitaria e culturale del progetto politico. Non condivisibile e controproducente il metodo divisivo ed autoreferenziale che si è scelto di perseguire, incoerente e contrastante con la sua natura democratica e plurale, nonché con un indispensabile spirito di collettività, la gestione troppo spesso leaderistica e personalistica della nostra comunità; incomprensibile la scelta di non voler coltivare, pur a fronte di innegabili difficoltà, un dialogo aperto con le altre forze politiche per un nuovo progetto di destra plurale ed inclusivo; del tutto disatteso, nonostante la costante retorica pre e post elettorale, l’obiettivo del rinnovamento della classe politica e dei suoi metodi, oggi più che mai piegati a logiche clientelari e a rigidi rapporti di forza interni. Gli atteggiamenti e le parole del segretario nazionale dimostrano che non vi è interesse a coltivare alcuna forma di dialogo e di confronto interno, né che siano state minimamente comprese le ragioni di malessere e disaffezione che gli elettori hanno dimostrato in questi anni, portando il partito allo zero% di gradimento. Non intravedo alcun cambiamento di rotta, se non quello, ancor meno comprensibile, di inseguire i populismi sul proprio stesso terreno, con posizioni spesso spiacevolmente demagogiche quando non del tutto contrarie all’identità di un’autentica forza democratica, solidale e sociale. Non è questo il movimento che immaginavo, non è questo l'ideale per il quale mi sono (ci siamo) impegnato (i). Per questo la mia attività politica proseguirà nelle forme che riterrò più opportune e utili per la ricostruzione ed il rilancio, anche nella mia città, di un progetto comune che costruisca le basi per un nuovo campo democratico e sociale. Non mi pare infatti che, sia stata compresa appieno la complessità della rinascita, che certamente non può avvenire se si continua sulla strada della solitudine senza, oltretutto averne le capacità. Impedendo la costruzione di una proposta politica, aperta a tutte le forze di destra, credibile e vincente, con la quale sfidare le sinistre e i populismi: un progetto che sappia intercettare e dare risposte al malessere e al sentimento di disaffezione nei confronti della politica e delle istituzioni; una proposta che sappia offrire soluzioni nuove e una visione futura e moderna della nostra società; un progetto che riesca a coinvolgere la società civile rimettendo in moto le tante forze positive della nostra comunità. È una questione di metodo e di contenuti: pensare che tutto questo possa realizzarsi solo attraverso l’individuazione di una candidatura e di una proposta calata dall’alto oltre che illusorio sarebbe piuttosto controproducente. Certo di aver compiuto la scelta più coerente con le mie convinzioni, spero possiate comprendere le ragioni di questa mia decisione. Un sincero augurio di buon lavoro a tutti Voi".
Simona Allevi portavoce di Falché Luigi