Ieri il presidente Biden ha parlato separatamente con l'emiro del Qatar Sheikh Tamim Bin Hamad Al-Thani e con il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi per discutere degli sforzi diplomatici volti ad allentare la tensione in Medio Oriente e a concludere l'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi. In precedenza Biden aveva avuto un colloquio analogo con il re di Giordania Abdullah II.
Nelle ultime ore, il segretario di Stato americano, Anthony Blinken, ha detto che i negoziati sul cessate il fuoco sono giunti alla fase finale e che le parti devono lavorare per raggiungere un accordo il prima possibile, aggiungendo che gli Stati Uniti hanno stabilito contatti diretti con Iran e Israele e sottolineando che tutte le parti devono evitare di essere coinvolte in una guerra regionale. Intanto, come riporta l'agenzia di stampa statale IRNA, l'Iran sta rafforzando la difesa del proprio spazio aereo con lo schieramento di ulteriori radar, sistemi missilistici e droni.
L'escalation avviene mentre si prevede che l'Iran, insieme ai suoi alleati regionali, sferrerà un attacco su vasta scala contro Israele come rappresaglia per le recenti uccisioni di importanti esponenti di Hamas e Hezbollah all'estero.
Secondo un importante funzionario dell'amministrazione Biden rimangono alcuni punti che devono essere chiusi affinché la trattativa sugli ostaggi possa andare a buon fine. Uno di questi è relativo al numero di persone rapite ancora in vita, ognuna delle quali dovrà essere scambiata con 50 prigionieri palestinesi.
Nel frattempo, però, Israele continua il bombardamento di civili nella Striscia, con il bilancio dei morti palestinesi che ha raggiunto il numero di 39.677, mentre sono 91.645 i feriti.