BREVE PREMESSA

Il post di oggi non tratterà ne temi scientifici, cardine della mia presenza su social come YouTube o Facebook  e nemmeno parlerà degli innumerevoli vantaggi che lo smettere di fumare può comportare in termini principalmente di salute ma anche "monetari", visto il periodo... 

Oggi parleremo di scelte (poter scegliere, sempre più raro oggigiorno vero?). Direte - "Il solito sermone. Smettere di fumare è una scelta..." - assolutamente vero! Ma come anticipato non è questo il tema del post. Non temete.

Ciò di cui ho piacere parlare riguarda la scelta di come allontanarsi dal fumo, in modo particolare di quanto strumenti a danno ridotto (non modificato, sia chiaro...) come i vaporizzatori personali (o più volgarmente chiamati sigarette elettroniche), possano essere di grande aiuto. Spulceremo alcune delle ragioni, legate soprattutto al contesto sociale. Dei vantaggi in termini salutistici ormai se ne parla da oltre un decennio e non intendo tediarvi. Se dovesse esservi nuovo l'argomento, il video di LIAF (Lega Italiana Anti Fumo), potrebbe aiutarvi a comprendere.

LASCIAMO SIANO GLI UTENTI A SCEGLIERE!

Il mercato è in continua evoluzione. La presenza di dispositivi a danno ridotto come la sigaretta elettronica (fino al 95% meno dannosa! Ops... ci sono cascato...scusate...), anche se a fasi alterne, è crescente. Fu inventata da Hon Lik, un farmacista cinese. Se oggi però disponiamo di dispositivi appaganti e performanti, dobbiamo ringraziare soprattutto le communities del vaping, gli appassionati che sono poi diventati in alcuni casi produttori (modders, aromatieri, etc...). Tra i vantaggi che i vaporizzatori personali offrono c'è il forte senso di aggregazione.  Il motivo è soprattutto legato alla facoltà di poter scegliere. Di ricercare. Si corre il rischio di tramutare tutto questo in ciò che, chi frequenta l'ambiente, chiama scherzosamente "scimmia"; comunque portata dalla libertà di scegliere e dalla passione che ne consegue.

Libertà e passione portano innumerevoli vantaggi al settore come agli stessi fumatori. Le communities, quali quella di Svapo&Salute Italia della quale sono moderatore, aiutano concretamente i fumatori ad allontanarsi dal fumo, facendo giocoforza sui fattori appena discussi. Libertà, passione ed aggregazione.

Questi "valori", se così vogliamo definirli, derivano soprattutto dalla varietà di dispositivi che il mercato del vaping offre. Nascono quindi confronti, talvolta discussioni (in alcuni casi inutili ma anche lo svapo non è esente da difetti...) che hanno come cardine un punto comune. La forte riduzione del rischio e dei danni fumo correlati.

Vaporizzare una miscela liquida composta principalmente da Glicole Propilenico e Glicerolo Vegetale, comporta parecchio margine in termini di tossicità e cancerogenicità, rispetto alla combustione di un solido; in questo caso il tabacco.

Da qui una domanda allora nasce spontanea : "Qual è il senso di limitare?"

I DISPENSATORI DI NICOTINA

I governi, le multinazionali stanno cercando di dirottare il settore del vaping verso i dispensatori di nicotina, i sistemi così detti chiusi , che oltre ad essere poco performanti, annullano i valori discussi pocanzi e non si direzionano verso un libero abbandono del fumo ma verso una "dipendenza meno dannosa". Fatto lo dimostra l'impossibilità di ridurre gradualmente la nicotina e la tipologia di nicotina utilizzata (in sali).

OLTRE IL DANNO LA BEFFA

Parliamo anche dell'impatto ambientale che i dispensatori di nicotina creerebbero se diffusi su larga scala. Sono sistemi costituiti da un involucro in plastica ed una batteria. Un oggetto simile, trattandosi di un corpo unico, dove andrebbe smaltito? Sappiamo benissimo che batterie e plastica sono soggette a processi di smaltimento differenti. Però in questo caso pare che in nome del profitto ed in nome di multinazionali che muovono l'economia sulla salute delle persone (e non mi riferisco soltanto a quelle del tabacco), la pubblica sanità e l'ambiente a noi tanto caro, assumano una marginale rilevanza.

Non ci resta che riflettere...