Martedì, riunitisi in  un vertice virtuale presieduto dal presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, i Paesi del BRICS - sia i fondatori (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) che quelli che dal 2024 faranno parte integrante del gruppo (Egitto, Etiopia, Argentina, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Iran) - hanno denunciato gli attacchi contro i civili in Palestina e Israele, con molti dei leader che hanno definito lo sfollamento forzato dei palestinesi, un crimine di guerra. Al vertice ha partecipato anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

Perché ricordare questo summit? Perché quei Paesi, molti dei quali appartengono al cosiddetto sud del mondo, hanno chiesto un cessate il fuoco immediato, in modo che Israele ponga fine al massacro in atto a Gaza, mentre i baluardi della democrazia, o almeno così pretendono di essere definiti, Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea hanno sostenuto e continuano a sostenere la legittimità del genocidio di Israele a Gaza.

Intanto, Hamas avrebbe dato il suo assenso ai punti dell'accordo che dovrebbe sancire una tregua nel conflitto, in cambio del rilascio di alcuni prigionieri. Per il via libera definitivo si deve però esprimere il gabinetto di guerra israeliano nelle prossime ore. Secondo quanto riferito dal canale israeliano Channel 12, l'accordo dovrebbe essere approvato, nonostante l’opposizione dei partiti dell’estrema destra. Secondo Haaretz, l'accordo con Hamas includerebbe tra le condizioni che la Croce Rossa controlli lo stato di salute degli ostaggi non ancora rilasciati e fornisca loro i medicinali di cui avessero bisogno. Ovviamente, ne sapremo di più nelle prossime ore.

Intanto, continua lo sterminio degli "ostaggi di Israele" imprigionati nella Striscia, sottoposti al fuoco indiscriminato dei bombardamenti del "democratico" Stato ebraico che colpisce indifferentemente qualsiasi zona di Gaza: nord, sud, centro. Oggi il numero dei morti, senza considerare i dispersi, avrebbe superato i 14mila.

Quelli dei sionisti ebrei sono nuovi crimini di guerra che giornalmente si aggiungono ai precedenti, senza soluzione di continuità. Ai crimini oggettivamente più indecenti di altri, come l'attacco all'ospedale Al- Shifa, la propaganda israeliana cerca di mettere delle pezze... ma la toppa è peggiore del buco. Nelle scorse ore, portavoce dell'IDF hanno orgogliosamente mostrato le immagini di un tunnel (quello che dei propagandisti nostrani come la pseudo-giornalista Monica Maggioni definirebbe "del terrore") per giustificare la presenza di Hamas nell'ospedale parzialmente distrutto ed evacuato.

Peccato che l'ex premier israeliano, Ehud Barak, abbia dichiarato alla Cnn che i tunnel e i bunker sotto l'ospedale Al Shifa siano stati costruiti da ingegneri israeliani decenni fa, quando Tel Aviv occupava ancora la Striscia. 

L'ospedale di Al Shifa era stato descritto come un covo di Hamas, utilizzato per nascondere miliziani e armi. Questa era stata la giustificazione fornita da Israele e dal suo esercito per i raid e le operazioni di terra che hanno reso l'attacco uno dei più sanguinosi dall'inizio dell'invasione di Gaza... senza tener conto che comunque, in base alle convenzioni di Ginevra, anche se realmente quei tunnel avessero ospitato miliziani e armi, l'attacco all'ospedale sarebbe stato comunque un crimine di guerra.

Ma alla fine del genocidio, quando i complici criminali dello Stato criminale di Israele, Stati Uniti e Paesi europei, decideranno che è arrivato il momento di scandalizzarsi per quanto accaduto a Gaza e ritirare l'appoggio allo Stato ebraico, allora saranno molte le cose da chiarire in questa vicenda, a cominciare dall'attacco di Hamas, come sia stato possibile, fino all'elicottero israeliano che ha sparato e ucciso una parte dei giovani che partecipavano al rave party, scambiandoli [!!!] per combattenti di Hamas.