"Dopo aver visto gli ultimi sondaggi che davano in ripresa il Movimento sono andati in paranoia.

Non a caso hanno ricominciato a parlare di grembiulini, armi, province e ora arrivano persino ad inventarsi che siamo a favore della droga (che è folle solo pensarlo)".

Così il capo politico dei 5S che evidentemente non ne può più dei modi rozzi e scontati di Salvini il quale, piazza dopo piazza, si prodiga in  discorsi che ledono e non poco l'accordo fatto tra i due, poco più di un anno fa.

"Basta strategia, basta calcoli elettorali, basta provocazioni. Non se ne può più!

C’è un contratto, portiamolo avanti - ha aggiunto Di Maio - . Iniziamo a farlo con un tavolo che concretizzi in tempi rapidi la Flat tax e il salario minimo. Meno tasse e stipendi più alti agli italiani. L’obiettivo è questo, migliorare il Paese, non inseguire i sondaggi".

Un chiaro messaggio volto a calmare gli animi bollenti e la rincorsa alla gloria solitaria di Salvini, folle mercenario di un populismo antidemocratico, che sta solo creando odio e false speranze.