Il 16 maggio, la Commissione Ue ha avviato un procedimento formale per valutare se Meta, fornitore di Facebook e Instagram, possa aver violato la legge sui servizi digitali in settori connessi alla protezione dei minori. 

La Commissione teme che i sistemi di Facebook e Instagram, compresi i loro algoritmi, possano stimolare dipendenze comportamentali nei bambini e creare di conseguenza comportamenti che li portino a isolamento e depressione (cosiddetti rabbit-hole effects). La Commissione è inoltre preoccupata per i metodi di garanzia e verifica dell'età messi in atto da Meta.

L'apertura del procedimento si basa su un'analisi preliminare della relazione di valutazione dei rischi inviata da Meta nel settembre 2023, sulle risposte di Meta alle richieste formali di informazioni della Commissione (sulla protezione dei minori e la metodologia della valutazione dei rischi), sulle relazioni pubblicamente disponibili e sull'analisi della Commissione stessa.

Il presente procedimento riguarda i seguenti aspetti: 

  • Il rispetto da parte di Meta degli obblighi di legge sui servizi digitali in materia di valutazione e attenuazione dei rischi causati dalla progettazione delle interfacce online di Facebook e Instagram, che possono sfruttare le debolezze e l'inesperienza dei minori e causare comportamenti di dipendenza, e/o rafforzare i "rabbit-hole effects". Tale valutazione è necessaria per contrastare i potenziali rischi per l'esercizio del diritto fondamentale al benessere fisico e mentale dei minori e al rispetto dei loro diritti. 

  • La conformità di Meta ai requisiti della legge sui servizi digitali in relazione alle misure di attenuazione volte a impedire l'accesso dei minori a contenuti inappropriati, in particolare agli strumenti di verifica dell'età utilizzati da Meta, che potrebbero non essere ragionevoli, proporzionati ed efficaci.

  • Il rispetto da parte di Meta degli obblighi di legge sui servizi digitali di mettere in atto misure adeguate e proporzionate per garantire un elevato livello di tutela della vita privata e di sicurezza per i minori, in particolare per quanto riguarda le impostazioni predefinite della vita privata per i minori nell'ambito della progettazione e del funzionamento dei suoi sistemi di raccomandazione.


Se dimostrate, tali inadempienze costituirebbero violazioni degli articoli 28, 34 e 35 della legge sui servizi digitali. L'avvio di un procedimento formale non ne pregiudica l'esito e lascia impregiudicato qualsiasi altro procedimento che la Commissione possa decidere di avviare in merito a qualsiasi altro comportamento che possa costituire una violazione ai sensi della legge sui servizi digitali. 

La Commissione svolgerà ora un'indagine approfondita in via prioritaria e continuerà a raccogliere prove, ad esempio inviando ulteriori richieste di informazioni, svolgendo colloqui o ispezioni. 

L'avvio di un procedimento formale conferisce alla Commissione il potere di adottare ulteriori misure di esecuzione, quali l'adozione di misure provvisorie e decisioni di non conformità. La Commissione è inoltre autorizzata ad accettare gli impegni assunti da Meta per porre rimedio alle questioni sollevate nel procedimento.

L'apertura di tali procedimenti formali solleva i coordinatori dei servizi digitali, o qualsiasi altra autorità competente degli Stati membri dell'UE, dai loro poteri di vigilanza e applicazione della legge sui servizi digitali in relazione a una presunta violazione dell'articolo 28, paragrafo 1. 

Il 30 aprile scorso la Commissione aveva già avviato un procedimento formale nei confronti di Meta, in relazione sia a Facebook che a Instagram, su pubblicità ingannevole, contenuti politici, meccanismi di notifica e azione, accesso ai dati per i ricercatori, nonché sull'indisponibilità di un efficace dibattito civico e di uno strumento di monitoraggio delle elezioni in tempo reale da parte di terzi prima delle elezioni del Parlamento europeo. 


Fonte: Commissione Ue