Diana Bracco, Amministratore Delegato e Presidente del Gruppo Bracco, ha maturato un percorso segnato da una serie di successi e riconoscimenti che riflettono non solo il suo impegno nel campo industriale, ma anche il suo profondo legame con la cultura e l’arte.
Diana Bracco: dal sogno di diventare medico alla guida dell’azienda di famiglia
Cresciuta nel contesto di una famiglia in cui l’educazione e l’impegno erano valori fondamentali, Diana Bracco racconta di essere stata indirizzata verso lo studio della chimica a Pavia dal padre, nonostante avesse originariamente desiderato intraprendere la carriera medica. Questa scelta si è poi rivelata fondamentale per il suo futuro, aprendole le porte a un settore innovativo e tecnologicamente avanzato come l’imaging diagnostico, in cui l’azienda è oggi leader globale. Durante gli anni universitari a Pavia, non solo ha eccelso negli studi scientifici, seguendo l’esempio della madre laureata in Chimica, ma ha anche incontrato il futuro marito, Roberto de Silva. Sotto la guida di Diana Bracco, l’azienda ha sperimentato una crescita esponenziale, raggiungendo un fatturato di oltre un miliardo di euro e consolidando la sua presenza in tutti i continenti, eccetto l’Africa. Con oltre 2.000 brevetti e una vasta gamma di prodotti distribuiti in più di 100 Paesi, Gruppo Bracco ha dimostrato che l’eccellenza italiana non si limita alla moda e al design, ma include anche innovazioni cruciali nel campo della salute e dell’imaging medico. “Tra il tanto citato made in Italy non ci sono solo moda, design e parmigiano: ci siamo anche noi”, ha sottolineato la Presidente e AD.
Diana Bracco tra successi e impegni sociali
Tra i successi più significativi, Diana Bracco ha citato con orgoglio la sua esperienza nell’Expo 2015, un evento che ha trasformato Milano e ha rafforzato l’immagine internazionale dell’Italia. Oltre all’impegno nel campo aziendale, la manager è anche nota per i suoi sforzi nel migliorare la comunità, supportando progetti di integrazione sociale e promuovendo l’istruzione e la formazione nella periferia multietnica di Baranzate. Guardando al futuro, si concentra sulla quarta generazione della famiglia coinvolta nell’azienda, sottolineando l’importanza delle aziende familiari che “hanno qualcosa di più rispetto alle altre: hanno un’anima che dura nel tempo e che crea vincoli duraturi”. Nonostante non abbia figli, Diana Bracco è molto legata ai suoi nipoti, considerandoli una parte essenziale dell’eredità familiare e dell’anima dell’azienda. Oltre alla sua carriera imprenditoriale, gestisce con passione un’azienda vinicola di 13 ettari a Monferrato, chiamata Botolo. Questo progetto riflette il suo amore per la cultura e l’arte, una passione condivisa con il marito Roberto, scomparso nel 2012.