Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 27 gennaio-2 febbraio 2021, rispetto alla precedente, una stabilizzazione del numero dei nuovi casi (84.652 vs 85.358).

Scendono i casi attualmente positivi (437.765 vs 482.417), i ricoveri con sintomi (20.317 vs 21.355), le terapie intensive (2.214 vs 2.372) e i decessi (2.922 vs 3.265). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • Decessi: 2.922 (-10,5%)
  • Terapia intensiva: -158 (-6,7%)
  • Ricoverati con sintomi: -1.038 (-4,9%)
  • Nuovi casi: 84.652 (-0,8%)
  • Casi attualmente positivi: -44.652 (-9,3%)

«Esauriti gli effetti del Decreto Natale – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – si arresta la discesa dei nuovi casi settimanali, sostanzialmente stabili guardando al dato nazionale, mentre in diverse Regioni s’intravedono i primi segnali di un’inversione di tendenza».

Infatti, rispetto alla settimana precedente, in 9 Regioni risale l’incremento percentuale dei nuovi casi e in 5 Regioni si registra un aumento dei casi attualmente positivi per 100.000 abitanti. «Segnali – ribadisce il Presidente – che invitano a tenere alta l’attenzione sulla diffusione delle nuove varianti, potenziando il sequenziamento del virus ove si rilevano incrementi anomali dei nuovi casi».«A livello ospedaliero – spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – nonostante un’ulteriore lieve discesa di ricoveri e terapie intensive, l’occupazione da parte di pazienti COVID supera in 5 Regioni la soglia del 40% in area medica e in 6 Regioni quella del 30% delle terapie intensive».