La più che avvenente bionda Maria Rosaria Boccia che, sempre sorridente, ha in passato promosso e supportato eventi di ogni tipo in ambito culturale con esponenti politici di destra, in base a quanto da lei pubblicato sul proprio profilo social, da questa estate è stata assidua accompagnatrice del ministro della Cultura, Gennarino Sangiuliano, tanto da diventarne persino una inseparabile collaboratrice... sempre in base a quanto da lei sostenuto e persino dimostrato con foto, documenti e email in suo possesso.

Forse animato da una punta di invidia, qualcuno ha voluto indagare sul rapporto tra la dottoressa Boccia e il ministero della Cultura per scoprire che non è al momento supportato da nessun incarico ufficiale.

Chiesti chiarimenti al titolare del MiBAC, Gennarino Sangiuliano ha risposto rifacendosi al Carneade di manzoniania memoria: Boccia! Chi è costei? ... nonostante le numerose occasioni in cui la sempre sorridente dottoressa è fotografata al suo fianco... persino "cheek to cheek".

"Ma chi l'acconosce a chista" vuol far credere Sangiuliano, negando qualsiasi collaborazione in essere o in divenire con quella che, in pratica, cerca di descrivere come una semplice millantatrice.

Come se non bastasse, per avvalorare la posizione del suo ministro, sulla vicenda è intervenuta anche sua eccellenza Giorgia Meloni che, con l'eleganza che da sempre la contraddistingue, in televisione, ha dichiarato:

"Er ministro me garantisce che 'sta persona non ha avuto accesso a documenti riservati, particolarmente pe' quello che riguarda er G7 e soprattutto me garantisce che manco 'n'euro de li sordi pubblici è stato speso pe' 'sta persona. E queste so' 'e cose che a me 'nteressino pe' li profili der governo... poi er gossippe lo lascio ad artri".

Come si dice in questi casi? Detto, fatto! 

Neanche il tempo di terminare di fare tali affermazioni che dal suo profilo social, Maria Rosaria Boccia la smentisce facendo intendere di poter dimostrare, carte alla mano, che lei è stata coinvolta nell'organizzazione del G7 che si svolgerà dal 19 al 21 settembre a Napoli...

Oltretutto, alcuni quotidiani mostrano anche una mail a lei indirizzata che conferma il suo coinvolgimento nell'organizzazione dell'evento... o perlomeno la perfetta conoscenza di ciò che è stato predisposto per tale evento. La mail è stata inviata dal direttore degli Scavi di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, ed è relativa all'organizzazione della serata del G7 a Pompei. Zuchtriegel ha già dichiarato di esser pronto a rivelare i nomi dei funzionari del ministero, ben cinque, che gli avrebbero indicato Maria Rosaria Boccia come consulente di Sangiuliano.

Sangiuliano, però, nonostante continui ad essere sbugiardato, continua a non dare risposte in merito. Ma adesso, nel tentativo di voler difendere il suo ministro, ad essere sbugiardata è stata anche la premier Meloni.

Ecco che cosa dicono le opposizioni al riguardo, ad esempio, per bocca  della capogruppo alla commissione Cultura della Camera, la dem Irene Manzi:

"La difesa d'ufficio del governo che arriva per bocca della presidente del Consiglio viene smentita in diretta sui canali social della 'consigliera del ministro mai formalizzata' che ha pubblicato foto di alcuni documenti legati al G7 Cultura che le sono stati condivisi. È la prova che quanto riportato da Sangiuliano a Meloni non corrisponde esattamente al vero e coinvolge adesso la più alta carica del governo in questa imbarazzante vicenda. Può un ministro mentire alla presidente del Consiglio per cercare di auto-scagionarsi da una situazione dai contorni così poco chiari? Anche la ricostruzione del ministro Sangiuliano contenuta in una lettera pubblicata oggi su La Stampa viene messa in discussione dalle repliche della 'consulente mai formalizzata' che, sempre sui social, risponde punto su punto e sostiene di non aver mai pagato un euro per i suoi viaggi con Sangiuliano dal momento che venivano organizzati direttamente dalla segreteria del ministro. Serve chiarezza. Una cosa, però, è sotto gli occhi di tutti: la dottoressa Boccia, su cui il gabinetto del ministro avrebbe riscontrato potenziali conflitti di interessi, ha avuto accesso a informazioni sensibili e riservate sul prossimo G7 Cultura e ha partecipato in più occasioni a  incontri con funzionari dello Stato in cui si è parlato di questioni economiche e strategiche e di investimenti culturali. A che titolo ha partecipato? Sangiuliano deve chiarire nelle sedi istituzionali. Ribadiamo la richiesta al presidente Mollicone di convocarlo in commissione con urgenza".

Più "pratica", invece, la scelta di Italia Viva che, tramite il senatore Ivan Scalfarotto, chiede le dimissioni del ministro Sangiuliano:

"Il ministro Sangiuliano non solo ha mentito, non solo con il suo comportamento ha esposto Pompei, patria della cultura, al ridicolo, ma ha anche messo a rischio la sicurezza del G7.  ...  Per questo la sua presenza al governo in un ruolo così delicato non è più sostenibile. Con una firma chiediamo di restituire la cultura italiana a mani più serie, più competenti, più capaci".

Il dado è tratto e, stavolta, vedremo fino a che punto Meloni vorrà difendere un suo sottoposto, che già le ha fatto fare una figura più che barbina.

E che lei non sia tanto convinta delle spiegazioni di Gennarino lo dimostra il fatto che nel pomeriggio ha convocato il ministro a Palazzo Chigi, dove ubbidiente si è recato entrando e uscendo dal retro, per concordare una strategia comune che in un modo o nell'altro potesse  - come si dice in casi simili - salvare capra e cavoli.

Il faccia a faccia è durato un'ora e mezzo e, successivamente, dal sito del suo ministero Sangiuliano ha pubblicato il seguente comunicato stampa: 

"Sono stato a colloquio con il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per ribadire la verità delle mie affermazioni contenute nella lettera inviata questa mattina al quotidiano ‘La Stampa’: mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all'organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata".

E stavolta la dottoressa Boccia che cosa ha replicato al ministro? Al momento nulla, ma poco prima aveva ripreso e pubblicato su uno dei suoi profili social il seguente post di Adriano Falanga dal titolo "CASO BOCCIA-SANGIULIANO, LE DOMANDE CHE NESSUNO PONE":Il 26 agosto l'ufficio stampa del Ministro della Cultura, su un presunto scoop di Dagospia, smentisce ogni forma di collaborazione che Maria Rosaria Boccia ha con il Ministro. Non solo, lo stesso afferma di non conoscerla, spacciandola per una millantatrice. Nei giorni a seguire l'imprenditrice pompeiana diverrà l'amica del cuore, la consigliera, la consulente, la mantide e tutto ciò che il gossip propagandistico riesce a immaginare. Appare subito chiaro che alla stampa non interessa nulla della Boccia, ma l'obiettivo è il Ministro. E dal Ministero in 8 giorni sono state accumulate una serie pazzesche di bugie e menzogne, che spingono Sangiuliano oramai prossimo alle dimissioni, avendo questi mentito anche a Giorgia Meloni. E più vanno avanti le bugie, più esce fuori una verità così lampante, ma che in fondo lo è stata fin dal primo minuto. Maria Rosaria Boccia, dagli eventi promossi, e dalle presenze documentate, era certamente una (non) consigliera del ministro. Ufficialmente non aveva incarichi, ma di fatto godeva della piena fiducia del Ministro, che nelle presentazioni ufficiali l'aveva sempre e di fatto, legittimata. E sarà lo stesso Ministro, soltanto di fronte alle evidenze, a riconoscere il ruolo della Boccia, e la fiducia che lui riponeva in lei. E così anche quella nomina che lo stesso Gabinetto smentiva, risulta esserci stata, ma non formalizzata per motivi non ancora chiari. Le parole del ministro alla fine, in parte, legittimano la sua presenza, il suo impegno e le sue competenze. Però tardive, perché hanno prima permesso una speculazione e diffamazione nei suoi riguardi. A questo punto le domande da fare sono altre. Perché l'ufficio stampa in prima battuta aveva detto di non conoscerla, facendola passare per millantatrice? Perché su Dagospia sono state pubblicate immagini false, senza il minimo quanto dovuto riscontro? Perché l'hanno messa alla porta con la tecnica della diffamazione e denigrazione? Chi si è opposto alla sua nomina, ad iter già avviato, e perché?E soprattutto, chi ripagherà i danni morali e professionali?